Oltre la guerra

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Nell’attuale crisi bellica sembra valere l’analisi proto-marxista, che si potrebbe definire meccanicistica, come “i corsi e i ricorsi storici” di Vico, per la quale ad ogni fase di profonda crisi del sistema capitalistico, si determina la variante “salvifica” di una guerra, più o meno per “procura” o anche su quadranti geopolitici lontani dai territori più maturi economicamente.
Dalle guerre Franco-tedesche, dal 1870 fino al 1945, dove si combatteva sul territorio europeo, fino alla Russia zarista e poi sovietica, si è passati alle guerre delle “decolonizzazioni” (Africa, Medio Oriente, Asia).
Segnate con la “Dottrina Monroe” le sfere di influenze nel Centro/Sud America e in Europa, gli USA sono
arrivati alle “guerre per esportare democrazia e libertà” (sic!): Corea, Vietnam, Iraq, Afghanistan, Siria, ecc. Fino alla insidiosa “per procura” Russia-Ucraina.
In realtà, si tratta di guerre per impadronirsi delle nuove fonti energetiche, terre rare e risorse minerali per l’Alta Tecnologia. Per sviluppare in funzione spaziale e turbo-finanziaria le immense Reti digitali, senza che sia stato legificato alcuna forma di controllo da parte degli Stati e Organizzazioni internazionali.
Ecco che, messi insieme questi interessi, nel bel mezzo di ricorrenti crisi economico-finanziarie, dal 2008 in poi scoppiate sempre prima negli USA, e poi con l’aggravio della Pandemia COVID (gli Usa, stando ai dati della Johns Hopkins University, sono al primo posto nel mondo per infetti, oltre 81 milioni, e quasi 400 mila casi di morti), il neocapitalismo turbo-finanziario e l’iperliberismo hanno spinto le varie amministrazioni americane, sia democratiche che repubblicane, a riversare sui “competitors” i loro guai: Unione Europea, Russia e Cina.
Va poi aggiunto il forte indebitamento pubblico mondiale che sta producendo sconquassi nelle possibilità dei vari stati di rimborsare i loro treasury bond. Tutti i maggiori paesi europei, compresi Francia e Germania, hanno superato la soglia del 100% sul PIL (come l’Italia), ma anche USA, Giappone e Cina sono nei primi posti della classifica.
Le guerre prosperano sempre anche dall’uso dell’Intelligence, oggi assistita subdolamente dai media (i maggiori gruppi mondiali sono in mano a magnati reazionari come Rupert Murdoch) dalle Reti WEB e dai Satelliti TLC geolocalizzanti (si veda l’uso pro-Ucraina di quelli gestiti da Elon Musk, che ne controlla 18 mila, oltre a detenere il monopolio Pay Pal dei pagamenti elettronici).
La Nuova Frontiera sarà quindi il controllo privato dello spazio, favorito dalla NASA che ormai ha appaltato i suoi know-how ai Boss di internet e non solo (Bezos, Musk e Branson). Un domani molto vicino , grazie alle reti di satelliti specializzati qualsiasi attività individuale e collettiva sulla Terra sarà eterodiretta, controllata, manipolata. Attività pacifiche e belligeranti.
Purtroppo, solo pochissimi studiosi ed analisti hanno iniziato ad affrontare questo angoscioso scenario globale.

PS: Una speranza di aria nuova, di elaborazioni più consone a questo nuovo panorama geopolitico, per sostenere la pace, il rafforzamento e la concreta indipendenza dell’UE dall’egemonia finanziaria-militare USA, potrebbe venire ancora una volta dalla Francia, dove è appena nato un cartello politico a Sinistra, il NUPES (Nuova Unione Popolare Ecologista e Sociale), che ha buone chances di imporsi alle prossime elezioni legislative di metà Giugno.


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