End Impunity, il documento di Borrel sui crimini contro i giornalisti

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In vista della Giornata internazionale per porre fine all’impunità per i crimini contro i giornalisti il ​​2 novembre, l’alto rappresentante/vicepresidente Josep Borrell e il vicepresidente Věra Jourová hanno rilasciato una dichiarazione che indica il solco entro il quale cercheranno di muoversi le massime istituzioni europee. Riportiamo parte del testo diffuso in queste ore.

“Poche settimane fa, Maria Ressa e Dimitri Mouratov hanno ricevuto il Premio Nobel per la pace 2021 come riconoscimento dei loro sforzi per salvaguardare la libertà di espressione. Con le loro segnalazioni, hanno scoperto violazioni dei diritti umani, corruzione e abuso di potere, mettendo così a rischio le loro vite. Sfortunatamente, le storie e le voci di molti giornalisti indipendenti continuano a essere messe a tacere in tutto il mondo, inclusa l’UE. Affrontano un numero crescente di minacce e attacchi, inclusi omicidi nei casi più tragici. Secondo l’Osservatorio dell’UNESCO, nel 2021 finora sono stati uccisi 44 giornalisti e molti altri sono stati attaccati, molestati o imprigionati illegalmente. I giornalisti indipendenti tutelano la libertà di espressione e garantiscono l’accesso all’informazione a tutti i cittadini. Contribuiscono alle fondamenta della democrazia e delle società aperte. Che sia in patria o in tutto il mondo, l’impunità per i crimini contro i giornalisti deve finire. Il lavoro deve iniziare a casa. La prima raccomandazione in assoluto agli Stati membri sulla sicurezza dei giornalisti è un passo concreto per migliorare la situazione dei giornalisti e degli operatori dei media all’interno della nostra Unione. Ciò include una maggiore protezione dei giornalisti durante le manifestazioni, una maggiore sicurezza online o il sostegno alle giornaliste. Le numerose iniziative intraprese per la sicurezza dei giornalisti all’interno dell’UE si rifletteranno nell’azione dell’UE nel mondo. Per tutto il 2021, l’UE ha continuato a far sentire la propria voce quando i giornalisti sono minacciati in tutto il mondo. Centinaia di giornalisti hanno ricevuto sostegno attraverso gli strumenti dell’UE per i difensori dei diritti umani e molti operatori dei media hanno beneficiato di opportunità di formazione professionale. Sono state stanziate maggiori risorse per sostenere i media indipendenti e per sviluppare le competenze professionali dei giornalisti che lavorano in situazioni difficili. Staremo a guardare e proteggeremo i giornalisti, non importa dove si trovino. Continueremo a sostenere un ambiente mediatico libero e diversificato, sostenendo il giornalismo collaborativo e transfrontaliero e affrontando le violazioni della libertà dei media. Non c’è democrazia senza libertà e pluralismo dei media. Un attacco ai media è un attacco alla democrazia”.

(nella foto Josep Borrell, Alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza dell’Unione Europea cofirmatario del documento)


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