Sting, settant’anni di poesia 

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Settant’anni di generosità, meraviglia, gentilezza, grande musica e amore per l’Italia. Settant’anni dalla parte degli ultimi, dei deboli, del commercio equo-solidale, sempre attento ai drammi del mondo e pronto a farsene carico in prima persona. In una parola, Sting, uno dei più grandi cantanti di tutti i tempi, le cui canzoni hanno riempito di gioia intere generazioni, il cui coraggio e la cui passione civile hanno regalato all’umanità momenti di speranza, la cui vitalità, anche al raggiungimento di questo importante traguardo, è rimasta intatta. Anzi, se possibile si è addirittura rafforzata, con l’ausilio delle sue molteplici passioni, del suo amore per la natura e della sua dirompente gioia di vivere. Sting, infatti, ama l’Italia, ama il nostro clima, la nostra cultura, le nostre tradizioni, produce vino in Toscana e ha pieno rispetto per le nostre tradizioni, rafforzandole con la sua cultura globale e regalandoci altra meraviglia, oltre a tutta quella che ci ha donato nel corso dei decenni con la sua musica.
È difficile analizzare una carriera unica, esemplare per lunghezza e complessità, dai tempi dei ” Police” ai gioielli da solista, sempre accompagnato da una voce inconfondibile e da una potenza espressiva di cui pochi artisti dispongono.
Sting incanta per i valori che possiede e le emozioni che è in grado di trasmettere. È, dunque, difficile scegliere una canzone fra le tante, essendo quasi tutte bellissime, ma diciamo che nel mio cuore “Fields of gold” occupa il posto d’onore. Un gioiello inarrivabile, degno della sua arte nobile, della sua serenità interiore e del suo amore per il prossimo.
Grazie di esistere, inarrivabile Sting!
P.S. Oggi compie settant’anni anche Romina Power. I migliori auguri anche a lei e tutta la nostra sincera ammirazione.

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