Le città metropolitane alle elezioni – l’area napoletana la più densamente popolata

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Bisogna tenere conto della realtà in campagna elettorale. A noi delle Assise della Città di Napoli e del Mezzogiorno d’Italia fondate dall’avv. Gerardo Marotta pare che i candidati ed i cittadini abbiano non completa consapevolezza delle riforme istituzionali che sovrintendono le elezioni comunali nelle Città metropolitane, dell’ambiente nel quale si deve operare, delle esigenze della popolazione, del futuro da costruire.
Laddove si vota per un Sindaco che quasi certamente diventerà Sindaco della Città Metropolitana occorre avere attenzione all’area territoriale che va governata. Tranne qualche distratto riferimento non si va ad ipotesi di ampia, complessiva programmazione. I Partiti hanno comportamenti contraddittori in ordine alle modalità delle scelte dei candidati. La logica è assente nella illustrazione delle motivazioni per cui in sedi centrali si decide per tutta l’ Italia con un metodo arlecchinesco calato a caso da chi per contingenze occasionali fa cadere dall’alto della propria media statura decisioni discutibili.
Il morente populismo guarda al nome di spicco, magari sponsorizzato da esperti uffici stampa con passaggi contrattati in reti televisive. Slogan programmatici, nessuna indicazione per la squadra che dovrà amministrare la Città. Si guarda ai confini delle Città e non all’area istituzionalmente interessata.
Per le prossime elezioni in tutte le Città metropolitane a statuto ordinario, tranne Firenze, si vota tra il 15 Settembre ed il 15 Ottobre p.v.

Quanto al Comune di Napoli leggo in cronache cittadine interventi da parte di candidati, commentatori, politici e politologi, giornalisti, sindacalisti che ricalcano pensieri non originali e illustrano problematiche a tutti note. Mi permetto di osservare che chi scrive raramente ha chiara l’idea che noi dobbiamo scegliere il Sindaco di una Città metropolitana.
L’articolo 114 della Costituzione cita la Città metropolitana e nel 2014 la legge ne istituì l’Istituzione.
Art. 114: “La Repubblica è costituita dai Comuni, dalle Province, dalle Città metropolitane, dalle Regioni e dallo Stato.
I Comuni, le Province, le Città metropolitane e le Regioni sono enti autonomi con propri statuti, poteri e funzioni secondo i principi fissati dalla Costituzione.
Roma è la capitale della Repubblica. La legge dello Stato disciplina il suo ordinamento”.

La legge del 7 Aprile 2014 n.56 detta disposizioni in materia di Città metropolitana.
Desidero sottolineare che stiamo per eleggere a Napoli il Sindaco di un’area nella quale vivono oltre 3 milioni di abitanti in 92 comuni. In 12 dei Comuni abitano almeno 50 mila abitanti. Giugliano, Torre del Greco , Pozzuoli , Casoria superano gli 80 mila abitanti.
Il territorio della Città metropolitana di Napoli è il più densamente abitato d’Italia.
Fino ad oggi i candidati sono un politico che ha segnato la nostra storia, una giovane assessora che incarna una tragedia e una speranza, un accademico con esperienza di governo, un magistrato che vuole prestarsi alla politica, un cultore del Welfare che non c’è. Ne verranno altri, perché in molti si scoprono Amministratori, alla stregua di ogni Italiano che ha nella bisaccia il bastone di allenatore della nazionale di calcio.
Problemi immensi. Basta verificare le competenze indicate dalla legge e le condizioni del paesaggio interessato.
Per questi Enti autonomi i cui Sindaci dovrebbero essere autentica espressione di ogni Comunità si provvede a designare Candidati attraverso indicazioni che rispondono ad esigenze dettate dal sempre vivo manuale Cencelli da parte di soggetti anche autorevoli ma non abilitati da alcuna norma scritta e neanche da prassi consolidata all’esercizio di un mandato, che, ripeto, rappresenta, a mio parere, una forma di usurpazione di un potere che non è nella disponibilità di coloro che si esercitano nelle designazioni.
L’architetto Gerardo Mazziotti, premio internazionale di giornalismo civile nel 2008, opinionista, storico intellettuale napoletano, docente universitario, Componente delle Assise ha contato 728 tra sindaci, vice sindaci e assessori con 1804 consiglieri comunali e con 441 amministratori delle 10 municipalità per un totale di 2973 dilettanti allo sbaraglio, anziché con un solo Sindaco coadiuvato da una sola Giunta e da un solo consiglio comunale, come accade in tutte le Città metropolitane del mondo”.
La riflessione dell’architetto Mazziotti dovrebbe stimolare il pensiero di tanti. Occorrerebbero nuove leggi per amministrare l’area di un tale Ente locale. Si ragiona ancora alla vecchia maniera, come se la Costituzione e la legge non indicassero il cammino. Come se il futuro fosse alle spalle!


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