Articolo21 alla manifestazione per la democrazia in Bielorussia

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È iniziata con uno straziante e fortissimo grido di dolore da parte di alcune donne la manifestazione che si è svolta nel pomeriggio di giovedì 3 maggio a Roma in piazza dell’Esquilino. Un incontro dal titolo “Roma. Insieme contro il terrorismo” organizzato dall’Associazione dei Bielorussi in Italia “Supolka” – sezione Roma.
La manifestazione è nata per dire NO al terrorismo di Stato e alla repressione crudele ancora in atto in Bielorussia. Lo scopo principale era quello di sollevare ulteriormente l’attenzione sull’arresto del co-fondatore e capo redattore del canale telegram Nexta, Roman Protasevich, della sua fidanzata Sofia Sapega e di tutti i prigionieri politici in Bielorussia.
All’evento sono stati presenti numerosi partiti e sindacati italiani. Sono intervenuti l’Onorevole Lia Quartapelle, l’Onorevole Riccardo Magi, Andrea Casu (PD Roma), Alessandro Capriccioli (Radicali Italiani), Andrea Massaroni, Alessandro Massari (+ Europa), Marco Cappa (Italia Viva) e Flavia De Gregorio (Azione); Stanislao Alexandrov ( Volt Roma). Giuseppe Iuliano (in nome dei tutti tre sindacati CGIL/CISL/UIL), Stefano Sampaolo (vicepresidente del 3 municipio). Sempre al fianco del popolo bielorusso le diaspore lituana e ucraina.
Come Articolo21 abbiamo portato il nostro contributo e la nostra vicinanza alla popolazione Bielorussa garantendo il nostro impegno volto ad agevolare il processo di democrazia nel paese.
“Non possiamo permettere ad alcun paese – abbiamo detto nel nostro intervento – di adottare forme di terrorismo e di repressione nei confronti della propria popolazione. Così come non possiamo accettare che esista ancora in Europa un paese in cui sia in vigore la pena di morte. Vogliamo fortemente riaffermare le radici democratiche sulla quale l’Europa stessa è nata ed impegnarci per garantire che non vengano mai più messe a rischio da dittature obsolete. Noi saremo sempre dalla parte della democrazia e della libertà, contro ogni forma di tirannia e dispotismo”.
Già lo scorso ottobre 2020 avevamo aderito al Comitato italiano per la democrazia in Bielorussia che condanna le violenze e la repressione praticate contro il popolo bielorusso dal regime di Aleksandr Lukashenko, e che vuole tenere alta l’attenzione, in Italia, verso la battaglia per la libertà e la democrazia che sta portando avanti il popolo bielorusso.
Il momento più toccante della manifestazione, dopo i canti tradizionali bielorussi, è stato quando sono stati elencati i nomi dei 15 uomini morti durante il periodo della repressione in Bielorussia. Deceduti in modo ‘diretto’ o ‘indiretto’, ma sempre come conseguenza delle attività coercitive da parte del regime bielorusso nell’intento di sopprimere i dissidenti. Alcuni di loro sono morti suicidi non reggendo la carica di perseguimento penale per false accuse e minacce, altri periti nelle prigioni in circostanze sospette, qualcuno invece ucciso direttamente.
Una dopo l’altra le foto dei defunti, con la data della scomparsa sono state messe a terra nella piatta davanti alla Basilica di Santa Maria Maggiore, ognuna con una candela accesa.
Tutti i presenti, hanno chiesto all’Europa azioni concrete. Sanzioni certe soprattutto ed interventi mirati. Si è chiesta la liberazione immediata di tutti i prigionieri politici ma in particolare si è chiesto di riconoscere come ‘terroristico’ il regime di Lukashenko.


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