Proteste in Russia, allarme Efj: “Aumentano i casi di violenze contro i giornalisti”

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Il Sindacato russo dei giornalisti e dei lavoratori dei media (Jmwu) e l’Unione russa dei giornalisti (Ruj) hanno registrato il 31 gennaio 2021 almeno 120 casi di detenzione, impedimenti e violenze ai danni di giornalisti impegnati a documentare le proteste a sostegno del leader dell’opposizione Alexei Navalny. La denuncia viene rilanciata dalla Federazione europea dei giornalisti che, sul proprio sito web, rileva come episodi di arresti o intimidazioni si siano verificati in almeno 32 città della Russia, fra cui Mosca, San Pietroburgo, Samara, Tyumen, Khabarovsk, Ulan-Ude. Secondo il monitoraggio di Jmwu-Ovd Info, in manette sono finiti sia giornalisti di importanti media russi e internazionali, sia di organi di informazione piccoli o regionali. Stando ai dati della ong Ovd-Info, i manifestanti fermati in tutto il Paese sono stati oltre 5.400.

«Questa domenica abbiamo assistito al doppio delle violazioni della libertà di stampa rispetto al fine settimana precedente. La repressione si sta intensificando, anche se gli atti di violenza rimangono limitati», commenta il segretario generale della Efj, Ricardo Gutierrez. «I giornalisti che si occupavano di queste manifestazioni – aggiunge – si erano chiaramente identificati. Chiediamo alle autorità russe di proteggere questi colleghi invece di intimidirli o di impedire loro di lavorare».

Le violenze della polizia russa sono state aspramente criticate dall’Unione europea. «Anche oggi condanno gli arresti di massa e l’uso sproporzionato della forza contro dimostranti e giornalisti in Russia», ha detto l’Alto Rappresentante Ue, Josep Borrell. Dichiarazioni sulla stessa lunghezza d’onda sono giunte dagli Usa di Joe Biden, che per bocca del segretario di Stato Antony Blinken hanno denunciato le «tattiche brutali» del Cremlino contro i manifestanti e per tutta risposta sono stati accusati dal ministero degli Esteri di Mosca di «grossolane interferenze» nelle questioni interne della Russia.


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