Giornalismo sotto attacco in Italia

Francia: professore di storia decapitato dopo corso sulla libertà di espressione

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(Parigi). Continua la scia di sangue legata alle caricature di Charlie Hebdo. Dopo il massacro alla redazione del 2015 e l’attacco di poche settimane fa ai giornalisti dell’agenzia Premières Lignes nella stessa strada dove prima sorgeva la redazione del quotidiano satirico, ora giunge un abominevole assassinio. Un professore di storia di un liceo di Conflans-Sainte-Honorine è stato decapitato barbaramente presso il suo domicilio. L’assassino, un ceceno di 18 anni nato a Mosca e poi abbattuto dalla polizia, secondo fonti della polizia avrebbe gridato “Allah -o-Akhbar” prima dell’attacco. Il professore di storia barbaramente assassinato era stato segnalato il 5 ottobre scorso dai genitori degli studenti perché, secondo l’AFP, durante un corso sulla libertà di espressione e sui valori laici della repubblica, aveva mostrato le vignette di Maometto in classe. Il presidente della repubblica francese Emmanuel Macron è atteso sul posto.
 
Il quotidiano satirico Charlie Hebdo, la cui redazione è tutt’oggi blindata ed in luogo strettamente segreto, ha reagito vivamente su twitter. “L’intolleranza – scrive il quotidiano – ha appena varcato una nuova soglia e sembra non fermarsi davanti a nulla pur d’imporre il suo terrore nel nostro Paese. Solo la determinazione del potere politico e la solidarietà di tutti sconfiggeranno questa ideologia fascista. Questo atto ripugnante addolora la nostra democrazia, ma deve renderci più combattivi che mai per difendere la nostra Libertà”.
 
“Con il terribile assassinio di un insegnante, la Repubblica e la sua scuola sono di nuovo il bersaglio del terrorismo islamista”, ha detto l’ex-presidente della Repubblica François Hollande su Twitter. “Più che mai dobbiamo essere uniti di fronte alla barbarie e all’oscurantismo. Il mio pensiero va alla famiglia dell’insegnante e a tutta la comunità educativa”. “Un professore decapitato. La barbarie dietro l’angolo. È qui che porta il totalitarismo islamico, che ho più volte denunciato. Niente più cecità. Dobbiamo, tutti insieme, agire con forza”, ha reagito l’ex primo ministro François Fillon. Intanto all’Assemblea Nazionale i deputati, in un momento di commozione, si sono alzati all’unisono in piedi per “salutare la memoria” del maestro decapitato e denunciare un “abominevole attacco”.

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