Cinque anni di giornalismo senza Santo della Volpe

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Oggi, 9 luglio 2020, è il quinto anniversario della scomparsa del giornalista del TG3 Santo Della Volpe, già presidente della Federazione Nazionale della Stampa Italiana e anche presidente e direttore di Libera Informazione, il cui timone aveva ereditato da Roberto Morrione. Due giornalisti del servizio pubblico, due veri giganti dell’informazione, due compagni di strada straordinari per quanti, noi come altri, hanno avuto la fortuna di battere le stesse piste professionali. Lo scorso anno nel ricordare Santo, esprimevamo il rammarico di una sfida persa: quella di proseguire il lavoro prezioso svolto da lui e da Morrione per legare il mondo dell’antimafia sociale e civile a quello dell’informazione del main stream, a partire dalla Rai per finire alle testate giornalistiche più importanti del Paese, valorizzando soprattutto il lavoro di tanti giovani che ogni giorno fanno con passione il mestiere dell’informazione, spesso e volentieri rischiando in proprio. Da allora è passato un anno e nel frattempo Libera, già editore unico di Libera Informazione, e Gruppo Abele hanno dato vita ad una nuova iniziativa giornalistica di alto livello: lavialibera, un periodico e un sito che si stanno già segnalando per la qualità del giornalismo che producono. Libera Informazione però non si è fermata e sta continuando il suo viaggio, nella consapevolezza che una storia come quella tracciata da Roberto e Santo è una storia che appartiene al mondo dell’informazione e al movimento antimafia di questo Paese e dobbiamo continuare a cercare di onorarla al meglio.

Nel giorno in cui lo ricordiamo vogliamo rileggere con i lettori questo editoriale di Santo Della Volpe, scritto in occasione del ferragosto di un anno prima della sua morte. Al di là dei riferimenti circostanziati agli avvenimenti di quei giorni, sono più che attuali le analisi sulla Calabria e sui territori soggiogati dalle mafie; i riferimenti ai diritti sanciti dalla Costituzione e negati nella quotidianità; la battaglia per la libera informazione contro le querele temerarie; le parole di incoraggiamento che il nostro direttore e presidente dedicava a chi fa fatica ogni giorno e, per finire, la valorizzazione dei segnali di speranza rappresentati dai ragazzi che vivono i campi di E!state Liberi.

Insomma, un articolo che potrebbe essere stato scritto anche oggi, in occasione della ripartenza post Covid-19, segno della qualità professionale del direttore e presidente di Libera Informazione

Ciao Santo e grazie ancora!

 


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