Egitto, appello di Amnesty International per la liberazione di Sanaa Seif

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Ieri vi abbiamo raccontato dell’ennesima rappresaglia nei confronti della famiglia di Alaa Abdelfattah, detenuto nel penitenziario di Tora in Egitto e di cui non si hanno più comunicazioni da tre settimane.
Dopo l’allarme lanciato per il rapimento di Sanaa Seif, sorella del blogger e attivista in carcere dal settembre dello scorso anno, Amnesty International ha avviato un’azione urgente per chiedere la sua liberazione.
Articolo 21 sostiene e rilancia l’appello e invita a fare altrettanto.

Antonella Napoli

Sanaa Seif, sorella dell’attivista e prigioniero di coscienza egiziano Alaa Abdelfattah, è stata rapita il 23 giugno da persone in borghese scese da un minibus.

Erano le 14 ora locale e il fatto è avvenuto fuori dagli uffici della Procura di El Rehab, nella Nuova Cairo. In quel momento Sanaa Seif si trovava insieme all’altra sorella Mona e alla loro madre, Laila Souef. Col loro avvocato, le tre donne si stavano apprestando a sporgere denuncia contro ignote per l’aggressione e la rapina che avevano subito il giorno prima ai cancelli della prigione di Tora, dove è detenuto Alaa Abdelfattah e c’è anche Patrick Zaki.

Laila Souef e Mona e Sanaa Seif erano ferme di fronte all’ingresso della prigione da due giorni, in attesa che venisse loro consegnata una lettera del congiunto. L’ultima l’avevano ricevuta tre settimane prima, a seguito di un’analoga protesta.

Nel tardo pomeriggio Sanaa Seif è comparsa negli uffici della Procura suprema per la sicurezza dello stato ed è stata interrogata sulle accuse, mosse nei suoi confronti, di “diffusione di notizie false”, “incitamento a compiere reati di terrorismo” e “uso improprio dei social media”.

Sollecitiamo il governo egiziano a garantire il rilascio immediato Sanaa Seif, a indagare sul rapimento odierno e sull’aggressione subita il giorno precedente, ad assicurare il regolare scambio di corrispondenza tra i familiari e Alaa Abdelfattah e a scarcerare quest’ultimo, in detenzione arbitraria dal settembre 2019.

IL TESTO DELL’APPELLO

Public Prosecutor Hamada al-Sawi
Office of the Public Prosecutor
Madinat al-Rehab
Cairo, Arab Republic of Egypt
Fax: +202 2577 4716

Eccellenza,

sono a scriverLe per esprimere preoccupazione in merito all’arresto di Sanaa Seif, sorella dell’attivista e prigioniero di coscienza egiziano Alaa Abdelfattahrapita il 23 giugno da persone in borghese scese da un minibus.

Le chiedo di rilasciarla immediatamente e incondizionatamente e di aprire un’indagine indipendente sul rapimento e l’aggressione subita. La invito a garantire anche che, in attesa del suo rilascio, le venga concesso l’accesso ai suoi avvocati, familiari e cure mediche; e che sia protetta da tortura e da altri maltrattamenti.

La esorto infine ad assicurare il regolare scambio di corrispondenza tra i familiari e Alaa Abdelfattah e a scarcerare quest’ultimo, in detenzione arbitraria dal settembre 2019, e tutte le persone detenute esclusivamente per il loro lavoro in difesa dei diritti umani e per aver espresso pacificamente le loro opinioni.

La ringrazio per l’attenzione.

CHI E’ ALAA ABDELFATTAH

 


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