La Raggi bloccata da Casapound e quel clima di illegalità che torna su Ostia

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Scene da un Paese che ha affrontato una grave crisi sanitaria. Scene che non vorresti vedere e che, invece, si srotolano sotto gli occhi delle telecamere e riportano alla luce l’arroganza in pieno giorno, in piena democrazia, in Italia. E’, in sintesi, ciò che è accaduto alla sindaca di Roma, Virginia Raggi, mentre nella sua veste istituzionale stava facendo visita al mercato di Ostia. E’ stata bloccata da una protesta messa in campo da alcuni militanti di CasaPound, capeggiati dal consigliere Luca Marsella. Momenti di alta tensione con la scorta a tenere bada ad una piccola folla di commercianti del posto che protestavano. Pesantissime alcune frasi: “Qui non scende, non la facciamo scendere”. I rapporti tra la Raggi è CasaPound non sono buoni da tempo, esattamente da quando ha fatto togliere la scritta del movimento da un edificio occupato nel centro di Roma, cui seguì  una manifestazione di piazza. Torna su Ostia quel velo di illegalità che l’ha fatta diventare “famosa” negli ultimi anni, la periferia violenta di Roma dove l’estrema destra incrocia il potere dei clan, un aspetto su cui stava lavorando Daniele Piervincenzi a novembre 2017. Il servizio era sul rapporto tra gli Spada e le elezioni e Roberto Spada colpì il giornalista con una testata, cui è seguito un processo che ha fatto emergere il clima incredibile che si respirava a Ostia, magistralmente raccontato anni fa da Federica Angeli, che per questo ha pagato con gravi attacchi alla sua incolumità personale. L’ultimo episodio contro la sindaca Raggi riporta a quel clima. Solidarietà alla prima cittadina di Roma da parte dell’Anpi: “Occorre una risposta immediata e intransigente da parte dello Stato in un territorio già avvelenato dalla presenza delle mafie locali”. Poche settimane fa gli attivisti di Casapound e Marsella avevano appoggiato l’occupazione dei prefabbricati del Villaggio Azzurro, di proprietà del Ministero della Difesa e gestiti dall’Aeronautica Militare. Ecco cosa fa di questa parte del Lazio un luogo incerto dove le istituzioni si fanno spazio con difficoltà.


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