Venezia. Giulietti consegna a Sassoli due documenti: uno per liberare il linguaggio giornalistico dalle parole dell’odio, e uno per ricordare Antonio Megalizzi

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Diritto d’autore in Europa, anche su questo c’era stato l’impegno e l’apporto fondamentale di David Sassoli nel corso di un incontro tenuto a Venezia nell’agosto del 2019 e che riproponiamo di seguito perché ancora molto attuale.

L’iniziativa della Federazione nazionale della stampa italiana in collaborazione con il Sindacato dei giornalisti del Veneto e Casa degli Autori (all’interno della Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia della Biennale di Venezia e con la presenza del direttore Alberto Barbera), a difesa del diritto d’autore, ha portato all’attenzione del problema il presidente del Parlamento europeo David Sassoli, giunto a Venezia su invito del segretario generale Raffaele Lorusso e del presidente Giuseppe Giulietti della Fnsi. La richiesta dei vertici della Federazione verteva sulla richiesta di indire una sessione straordinaria del Parlamento europeo al fine di tutelare il copyright e il lavoro giornalistico e dare attuazione ad una politica in grado di difendere i cronisti minacciati e la libertà di pensiero e la centralità dell’informazione come bene supremo della democrazia. Al margine del convegno (moderato dalla segretaria del Sindacato Veneto Monica Andolfatto), il presidente Sassoli ha incontrato i genitori di Antonio Megalizzi e la fidanzata Luana Moresco ai quali ha ribadito come sia importante «per il Parlamento europeo e per l’Europa in generale garantire un dovere morale e politico nel sostenere la vocazione di Antonio Megalizzi capace di contagiare altri giovani. Siamo poveri perché le istituzioni europee sono conosciute poco, e se non si conosce come si può cambiare. Abbiamo bisogno di formazione e informazione. Dobbiamo fare conoscere le direttive, come quella del diritto d’autore. L’Europa ha bisogno di regolare il mondo globale, fornendo strumenti per garantire le nostre libertà. Parliamo di valori fondamentali, che risalgono alla rivoluzione francese. Per questo l’eredità di Antonio non va perduta.  Sono qui oggi per diretta conseguenza nell’intento di difendere la nostra libertà di pensiero e garantire l’applicazione della direttiva. Il diritto d’autore appartiene a tutti». David Sassoli ha invitato i genitori Antonio e Annamaria e la fidanzata Luana Moresco a Bruxelles, assieme alla delegazione del Sindacato dei giornalisti del Trentino Alto Adige e della Federazione della stampa italiana, per presentare formalmente alle istituzioni europee il progetto di una fondazione dedicata a Antonio Megalizzi.

«La morte di Antonio è per noi una ferita aperta. È un dovere morale salvaguardare e portare avanti le idee di Antonio, un giovane europeista che credeva in un’informazione libera e indipendente». Il segretario Raffaele Lorusso – prendendo poi la parola –  ha spiegato come «ora si apra una partita complessa nel recepimento e applicazione della direttiva. La Francia ha già recepito la direttiva, mentre in Italia questo ancora non è accaduto dove  prevale un pregiudizio ideologico nei confronti dell’informazione e di chi fa informazione. Chiediamo che le istituzioni europee facciamo in modo che le direttive sul diritto d’autore vengano eccepite e fatte proprie anche da noi. Il Governo precedente ha dimostrato di essere contrario ma noi non vorremmo che continuasse questa avversione verso norme di civiltà. Rispetto a prima ora serve discontinuità – ha proseguito nel suo intervento il segretario della Fnsi –  su temi dell’editoria e del giornalismo, perché oggi abbiamo assistito a politiche volte ad abolire l’informazione a favore delle piattaforme multimediali, dove la comunicazione è manipolabile. L’avversione del Governo che era in carica prima si è manifestata anche nei confronti dell’Articolo 21 della Costituzione e dei corpi intermedi (necessari per la formazione del senso critico). Recepire la direttiva europea significa difendere il lavoro regolare. Il problema del saccheggio dell’informazione riguarda il lavoro, ma anche la tenuta democratica del Paese. Senza informazione corretta e libera non c’è futuro democratico per il paese. Ci auguriamo che le istituzioni esercitino il potere di cui dispongono per richiamare gli stati membri al rispetto dei valori su cui si fonda l’Europeo, ad iniziare proprio dalla libertà di informazione e d’espressione. Senza informazione non c’è futuro per la democrazia». Il presidente Giuseppe Giulietti ha poi spiegato che «una manifestazione, come quella di oggi, capace di mettere insieme persone di provenienza differenza e con competenze diverse, è in grado di rompere le barriere contro gli ostacoli all’informazione. Liberiamo il pensiero critico dalle tante forme di tagli e bavagli che crescono in Europa. Penso a grandi manifestazioni in Ungheria, Polonia, Turchia. Dobbiamo creare una rete unica contro ogni forma di resistenza non solo in Italia, ma in tutta Europa per la libertà di stampa. Consegneremo al presidente Sassoli due documenti, uno per liberare il linguaggio giornalistico dalle parole dell’odio, e uno per ricordare Antonio Megalizzi, un ragazzo che aveva nel cuore l’Europa e il giornalismo. Non aveva in tasca il tesserino, ma aveva il giornalismo nel cuore».


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