Venezuela, giornalista arrestato (poi rilasciato) con l’accusa di “reati informatici”

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Ultim’ora: Luis Carlos Díaz è stato rilasciato in libertà vigilata col divieto di lasciare il paese, l’obbligo di firma ogni otto giorni in tribunale e il sequestro dei suoi dispositivi elettronici.

Luis Carlos Díaz, giornalista e difensore dei diritti in Internet e della libertà d’espressione, è stato arrestato nella capitale venezuelana Caracas l’11 marzo. Secondo i Servizi d’intelligence bolivariani, ha commesso “reati informatici”.

Secondo la versione fornita dalle autorità sotto il comando di Nicolás Maduro, Luis Carlos Díaz avrebbe fatto parte della “cospirazione” che ha provocato il recente black-out di energia elettrica durato diversi giorni.

A sostegno dell’accusa, è stato diffuso un video manipolato del passato in cui Luis Carlos Díaz parla dell’interruzione dei servizi Internet come se si stesse riferendo al recente black-out.

La realtà è che, proprio nei giorni dell’interruzione della corrente elettrica, Luis Carlos Díaz ha usato i suoi canali digitali per denunciare la corruzione, l’assenza di investimenti e inefficienze varie che hanno reso precarie le forniture di energie elettriche in Venezuela.

Secondo Amnesty International, Luis Carlos Díaz è un prigioniero di coscienza e dev’essere rilasciato immediatamente e senza condizioni.


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