La pasionaria della metropolitana: eroe non tanto per caso, con grandi ideali e molto coraggio. Intervista a Maria Rosaria

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“Tu non sei razzista, si strunz!”. La pasionaria della Circumvesuviana di Napoli ha 62 anni e due figlie, da quando ne aveva quindici fa la sarta e da venti anni lavora a tempo indeterminata alla sede della Rai di Napoli. Come ha raccontato il  video postato sui social, che ha fatto milioni di visualizzazioni, Maria Rosaria Coppola è balzata alla cronaca venerdì scorso per aver difeso, senza preoccuparsi delle conseguenze, un immigrato offeso ingiustamente. Lo ha fatto senza che nessuno intervenisse, mentre lo xenofobo di turno inveiva con violenza verbale contro di lei e continuava ad alta voce (quasi un comizio pubblico) a pretendere ragione argomentando la superiorità della sua razza. “L’Italia non è loro, è nostra!», ha gridato minaccioso. La signora non si è fatta intimorire e indicando l’immigrato ha risposto: «Preferisco che sia la sua, non la tua». E poi gli ha fatto capire che poteva anche difendersi a colpi di ombrello.

Otto ore di lavoro con turnazione, tante fiction e produzioni nella sua lunga carriera, “stiamo in preparazione con due ‘puntatissime’ con Renzo Arbore”, spiega con entusiasmo l’eroe per caso.

Maria Rosaria, ma lo rifarebbe quello che ha fatto, non ha avuto paura?

Si, lo rifarei, anche se le mie due figlie mi hanno un po’ rimproverata, perché potevo rischiare… Un ramanzina detta, tra l’orgoglio di avere una mamma che non si preoccupa di niente e l’incoscienza in certe situazioni.

Nella persona che ha difeso vedeva forse un figlio?

No, vedevo un uomo che subiva una mortificazione, anche doppia. No solo era offeso, ma doveva essere anche difeso da una donna.

Ci racconti meglio quei momenti, che cosa è accaduto prima di quello che è stato mostrato nel video, pubblicato sui social?

Il ragazzo italiano accusava l’immigrato di essere stato strattonato, ma non era vero, poi ha iniziato ad insultarlo pesantemente, sul colore della sua pelle, eccetera.

Un razzista?

No, credo sia solo un cretino. Una persona debole, che per intolleranza ed ignoranza fa il gradasso con chi sente più piccolo di lui…

Dal video sembra che nessuno si sia mosso ad aiutarla…

Mi hanno detto che il ragazzo che ha girato le immagini con il cellulare ad un  certo punto si sia seduto accanto a me e che poi, quando sono uscita, un altro immigrato dell’est si è alzato per accompagnarmi alla fermata. In ogni caso nessuno si è veramente attivato

Gli italiani, quindi, sono diventati più razzisti?

No, non credo che gli italiani diventeranno mai un popolo di razzisti, ma  sono sicuramente esasperati. Le politiche di accoglienza attuate negli ultimi anni ci hanno portato all’intolleranza. In ogni caso non si può stare in silenzio di fronte a certi gesti, altrimenti si diventa complici. Il punto è che adesso i politici cavalcano l’onda, giocando sull’ignoranza delle gente creano un clima di paura. Ma d’altra parte parte si fanno sbarcare tanti immigrati, bisogna anche saperli accogliere… Anche adesso le cose stanno andando come prima, non vedo niente di costruttivo. C’è, per esempio, una comunità Rom che dorme per terra a Gianturco, tra topi e sporcizia, ci passo tutti i giorni. Non è questo il modo di accogliere gli stranieri.

Che cosa l’ha fatta arrabbiare di più in quei momenti in treno?

Il fatto che nessuno abbia chiesto di bloccare il treno in un momento del genere, che poteva davvero diventare pericoloso. Il litigio è accaduto prima della partenza, a piazza Garibaldi, si poteva anche evitare che partisse. Durante il tragitto ho anche cercato di aprire il finestrino, nel tentativo di far capire che bisogna fermarsi. Poi c’è stata una fermata successiva e nessuno è andato ad avvisare il macchinista sulla gravità di quello che stava accadendo. In generale negli autobus, nelle metropolitane, nei treni, bisognerebbe attivare la sorveglianza. Il macchinista non può stare fermo nel suo gabbiotto, deve capire che cosa sta accadendo.

Intanto Umberto de Gregorio presidente di Eav, l’azienda trasporti della Circumvesuviana martedì prossimo ha annunciato che le consegnerà il premio “cittadina coraggiosa” e un mazzo di fiori. Andrà a ritirarlo?

Sì, anche per dire che bisogna attivare personale formato per salvaguardare l’incolumità dei passeggeri. Poteva accadere una disgrazia l’altro giorno.

Un messaggio da dare per difendersi in queste situazioni?

Più siamo, più si è forti. Un fesso del genere davanti a tanti che lo fermano, ci pensa due volte la prossima volta prima di offendere qualcuno

L’hanno intervistata in tanti? 

Oggi non ho risposto a nessuno, ma lei mi è simpatica…

C’è un eroe non tanto “per caso” a Napoli, che imbastisce oltre che vestiti, lezioni di coraggio e di vita… Grazie Mariarosaria

*Portavoce Articolo21 Campania


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