Ripensando alla strage di Cisterna

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Era una strage premeditata, la sua, diversa dai tanti altri femminicidi che il nostro paese è costretto ogni anno a contare con numeri sempre uguali, numeri che a differenza degli altri omicidi ostinatamente non calano.

di Simonetta Robiony

La strage di Cisterna di Latina non è solo un femminicidio. Va oltre. E il dolore e l’orrore nostro per queste morti ogni giorno che passa si fa più grande, allargandosi come una pozza che un getto d’acqua continua a riempire. Perché chi ha scaricato tre colpi di pistola sulla moglie che voleva la separazione è un carabiniere che poi si è sparato, un uomo preposto per il suo ruolo alla nostra difesa. Perché l’uomo ha colpito e ucciso le due figlie ragazzine, una ancora nel sonno, l’altra appena risvegliata dallo sparo. Perché la donna, pur ridotta in fin di vita, si è salvata e niente è peggio per una madre che risvegliarsi e apprendere che le sue figlie non ci sono più… Continua su cheliberta

 


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