Giornalismo sotto attacco in Italia

Legge sul fine-vita. Il “sì” di Noi siamo chiesa

0 0
Vi è il rischio che la legge italiana sul fine-vita venga di fatto sabotata da medici cattolici o da strutture sanitarie cattoliche radicalmente ostili a quella normativa e alle Disposizioni anticipate di trattamento (Dat) che essa prevede. È, questa, la denuncia del movimento cattolico di riforma ecclesiale “Noi siamo Chiesa” il quale, in un suo documento del 6 febbraio, che riportiamo integralmente, precisa le motivazioni del suo appoggio alla legge in vigore (il 14 aprile 2017 approvata dalla Camera, con 326 voti favorevoli, 37 contrari e 4 astenuti; e definitivamente dal Senato, il 14 dicembre, con 180 sì, 71 no e 6 astensioni). Il Consiglio permanente della Conferenza episcopale italiana, nella sua riunione del 22-24 gennaio 2018, non ha sponsorizzato, seguendo l’input di papa Francesco, la campagna della destra cattolica contro la legge e, tuttavia, ha sollevato puntigliose obiezioni che NSC ribalta, punto per punto.

*

Legge sul fine vita: bisogna osservarla subito senza “se” e senza “ma”. No a un’altra campagna in nome dei vecchi e non cattolici “valori non negoziabili”.

 

Fine vita, un approccio prudente

Che il “fine vita” coinvolga credenze, sentimenti e relazioni   tra le più dense e sofferte dell’esistenza  è fatto ben presente a tutti così come è consapevolezza comune che una  legge che di esso si occupi  deve accostarsi ad esso con prudenza, senso del limite e rispetto nei confronti di tutti i soggetti coinvolti (pazienti, famigliari e personale sanitario). I valori in gioco sono i più importanti , le ideologie possono essere  forzature, le situazioni sono spesso uniche, difficili da capire e da affrontare. “Noi Siamo Chiesa” ha scritto molto su questa questione ( i testi si trovano sul  sito www.noisiamochiesa.org, cliccando sul motore di ricerca interno) e sempre con questa ottica prudente  (1). Ma ora una legge era veramente necessaria perché il periodo terminale della vita non fosse sottomesso ad abitudini o a rapporti di potere , magari gestiti in buona fede , penalizzanti  il paziente che è sempre il soggetto più debole, sprovveduto  ed indifeso in questo momento estremo. La nuova legge, anche se con troppo ritardo, ha stabilito dei binari affermando  in sostanza due cose: il diritto/libertà del malato di essere, in alleanza col personale sanitario e i famigliari, il primo protagonista della sua malattia e poi un aiuto giusto e ragionevole, anche compassionevole,  alle sue sofferenze. Per la medicina e la cultura tradizionali il malato non era protagonista : le sue preferenze, il suo giudizio sulla qualità della sua vita e sul contesto sociale, inteso come religione e famiglia in cui era inserito, erano considerate in secondo piano o assolutamente ignorate, così come pure era ignorato il rapporto con la società.

 

Papa Francesco… Continua su confronti


Iscriviti alla Newsletter di Articolo21

Articolo21
Panoramica privacy

Questo sito Web utilizza i cookie in modo che possiamo fornirti la migliore esperienza utente possibile. Le informazioni sui cookie sono memorizzate nel tuo browser ed eseguono funzioni come riconoscerti quando ritorni sul nostro sito Web e aiutare il nostro team a capire quali sezioni del sito Web trovi più interessanti e utili.

This website uses cookies so that we can provide you with the best user experience possible. Cookie information is stored in your browser and performs functions such as recognising you when you return to our website and helping our team to understand which sections of the website you find most interesting and useful.