Turchia, torna libero il presidente di Amnesty Taner Kilic

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Taner Kilic, Il presidente di Amnesty International Turchia,, dopo 8 mesi lascia il carcere dov’era detenuto nella provincia di Izmir. Lo ha annunciato il suo avvocato, Murat Dincer, precisando che per lui il tribunale ha disposto la libertà condizionata e che il processo a suo carico continua. Kilic, insieme ad altri 10 imputati, deve rispondere dell’accusa di ”terrorismo” in quello che secondo Amnesty può essere definito come ‘un procedimento politicamente motivato con l’obiettivo di zittire le voci critiche all’interno della Turchia. Kilic è accusato di aver scaricato ByLock, un’app di messaggistica che sarebbe stata utilizzata dai seguaci del predicatore islamico Fetullah Gelun durante la notte del tentato golpe, il 15 luglio 2016.
Enorme sollievo” per il rilascio di Kilic, ma anche la consapevolezza che nelle carceri turche restano “tante persone innocenti detenute senza uno straccio di prova” è la posizione di Amnesty International dopo l’annuncio della liberazione del presidente della sua sezione di Istanbul. Secondo Amnesty, “questi procedimenti giudiziari infondati sono un tentativo per ridurre al silenzio le voci critiche della Turchia ma sono solo serviti a ribadire l’importanza dei diritti umani e di coloro che dedicano la loro vita a difenderli”. “Oggi ci prendiamo un piccolo momento per festeggiare. Domani riprenderemo la nostra lotta per ottenere l’annullamento di tutte le accuse nei confronti di Taner, degli altri 10 co-imputati e di tutte le altre vittime innocenti intrappolate in questo feroce giro di vite. I nostri ringraziamenti vanno a oltre un milione di persone che hanno chiesto il rilascio di Taner. Hanno dimostrato che quando ci battiamo per la giustizia in prima persona, quando agiamo e parliamo con una sola voce, veniamo ascoltati” conclude la nota di Amnesty Internazionale.


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