Strage Berlino, “è un Natale di sangue. Ma non si ceda a rabbia e paura”

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Un camion si è lanciato sulla folla nell’area in cui si tiene un tradizionale mercatino di Natale, nel quartiere di Charlottenburg, uccidendo dodici persone e ferendone 48. Immediate le reazioni. L’Arci: “Si levi un grido di dolore e di indignazione e lo si trasformi in un’azione di pace”. Migrantes: “Vicini alle famiglie delle vittime

ROMa – Dopo Nizza, Berlino: un camion si è lanciato sulla folla ieri alle 20 nell’area in cui si tiene un tradizionale mercatino di Natale uccidendo decine di persone. E’ piombaro tra le bancarelle, in una strada del centro della capitale tedesca, nel quartiere di Charlottenburg, travolgendo le persone: il bilancio è di 12 morti e 48 feriti. Su Twitter la polizia di Berlino parla di “presunto attacco terroristico”.

Immediate le reazioni. “Dolore per la strage di Natale a Berlino, vicinanza a Angela Merkel e a tutto il popolo tedesco”, il primo commento su twitter del premier Paolo Gentiloni. “Un vile attentato al cuore dell’Europa, a Berlino, durante un momento di serenità natalizia. Solidarietà e cordoglio al popolo tedesco”, scrive il ministro della Difesa Roberta Pinotti. La presidente della camera Laura Boldrini twitta: “orrore e sgomento per strage Berlino Sono vicina ai familiari delle vittime e a tutto il popolo tedesco”.. “Spregevole attacco al cuore dell’Europa. Vicini a famiglie delle vittime, al Governo e al popolo tedesco colpito da questa tragedia Berlino”. Lo scrive su twitter il ministro degli Esteri Angelino Alfano.

L’Arci: “Un Natale di sangue che ci chiama a una mobilitazione di pace”. Per Francesca Chiavacci, presidente nazionale Arci, “la spirale guerra-terrorismo continua ad avvitarsi e a stritolare vittime del tutto ignare nel mondo intero. Il terrorismo non ha bisogno di sofisticati strumenti o armamenti per seminare morte. Li può trovare ovunque, come le persone che li agiscono, spinti a ciò da una ideologia nichilista, ammantata di illusori velami religiosi, che considera la vita umana, compresa quella degli attentatori, come puro nulla”. E conclude: “La lacerante ferita di Aleppo lo dimostra. Non sono bastati al mondo le stragi delle guerre balcaniche, la condanna di intere generazioni alla dimensione della guerra e della violenza quotidiane, come nel conflitto palestinese-israeliano. La storia non insegna nulla ai potenti, lo abbiamo visto anche in epoche passate (…). Si levi un grido di dolore e di indignazione e lo si trasformi in un’azione di pace”.

Forum Terzo settore: non demonizzare la cultura dell’accoglienza
. Il portavoce del Forum Nazionale del Terzo Settore, Pietro Barbieri:Nell’augurarci che tutti i colpevoli siano adeguatamente condannati, auspichiamo anche che l’origine degli attentatori non venga strumentalizzata per demonizzare la cultura dell’accoglienza o peggio per per incitare all’odio xenofobo. Per terribili e dolorosi che siano, anche questi episodi aiutino a rafforzare una idea integrata di Europa dei popoli e di libertà”.

L’abbraccio dei vescovi francesi... C’è anche l’abbraccio dei vescovi di Francia al popolo di Germania, due Paesi uniti da un terribile disegno terroristico. È il segretario generale della Conferenza episcopale francese, monsignor Olivier Ribadeau Dumas, ad esprimere a nome della Chiesa di Francia dolore per quanto accaduto ieri sera a Berlino. “La Conferenza episcopale francese condivide il dolore delle famiglie delle vittime di Berlino, rega per i feriti e ribadisce che la violenza non avrà l’ultima parola”.

… e delle Chiese evangeliche. Il pastore Luca Maria Negro, presidente della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (Fcei) si dice “scosso” per la strage avvenuta ieri sera al mercato di Natale di Berlino, in prossimità della Kaiser-Wilhelm-Gedächtniskirche, la Chiesa della Memoria, simbolo delle atrocità della seconda guerra mondiale. E a nome degli evangelici italiani ha espresso alla Chiesa evangelica in Germania “solidarietà e vicinanza”, ricordando il comune impegno delle chiese italiane e tedesche per l’accoglienza dei rifugiati: “Continueremo ad impegnarci per accogliere chi fugge dalla guerra e dalla fame, e moltiplicheremo i nostri sforzi per la promozione del dialogo tra le culture e le fedi, nella convinzione che la violenza non avrà l’ultima parola, e che il messaggio del Natale, la Parola fatta carne, illuminerà ogni essere umano (Evangelo di Giovanni 1,9.14)”.

Migrantes: “Non si ceda a rabbia e paura”. “L’attentato terroristico nel mercato natalizio di Berlino rischia di portare nell’atmosfera di pace del Natale rabbia e paura”. Lo afferma mons. Giancarlo Perego, direttore generale della Fondazione Migrantes. Che aggiunge: “Non dobbiamo cedere a questi sentimenti, ma ritrovare il desiderio di pace ancora di più nelle città della Siria e nelle numerose città di almeno 45 paesi del mondo dove guerra e terrorismo seminano morte. Al tempo stesso, siamo vicini, attraverso le nostre Missioni Cattoliche di lingua italiana in Germania, ai familiari delle vittime e alle comunità segnate da questo nuovo atto terroristico in un Paese accogliente e aperto da sempre a processi intelligenti e diffusi di integrazione”.

Unitalsi: “Continuare a credere nella pace”
. Antonio Diella, presidente nazionale dell’Unitalsi: “Si sta per chiudere un anno difficile, costellato da tante, troppe, notizie di violenze, cataclismi che sembrano cancellare in apparenza la forza di quel bene che non fa notizia, che invece ogni giorno viene portato avanti da tanti uomini e donne in Italia e nel resto del mondo. Proprio in questo giorno di riflessione chiedo alla nostra associazione di continuare questo lavoro silenzioso accanto agli ultimi e ai più fragili. Anche questo è un metodo efficace e duraturo per sostenere la pace”.

Da redattoresociale

 


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