Toglietemi tutto, ma non il mio Bray

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Un bel pezzo della sua ascesa, Renzi la deve all’ostilità di D’Alema. Pur di liberarsi di “baffetto”, molti hanno ceduto alle lusinghe del rottamatore, benché in profonda sintonia con B. Ora D’Alema – forse complice la siccità di attenzione che ha appassito la sua rigogliosa autostima – vuole tornare a rendersi utile. E il malcapitato verso cui indirizza il suo rinnovato zelo è il riservatissimo Bray, che sta facendo di tutto per sottrarsi al sostegno dell’ex leader Massimo. In verità qualcuno ha provato affettuosamente a far capire a D’Alema che era meglio se si astenesse da questo appoggio, continuando a svagarsi con la sua fondazione, cucinando nuovi risotti e producendo il battagliero vino “Sfide”.

Ma non c’è stato nulla da fare. Anzi, sembra che all’ultimo compagno che voleva amichevolmente sconsigliarlo da un suo rientro nella politica attiva, abbia risposto furente e in evidente crisi d’astinenza da esposizione: toglietemi tutto, ma non il mio Bray.

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