Giornalismo sotto attacco in Italia

Napoli, i ragazzi con la pistola

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Entri al quartiere Traiano con una telecamera , zona sud-est di Napoli , e ti trovi un cartello : ‘VOGL MURI’, il secondo dice ‘HO FAME ‘ …il primo racconto è di Antonio, 24 anni, in carcere 4 anni  per spaccio di droga. “Per lo Stato io sono morto.. ho sbagliato ….nessuno è disposto più a darmi lavoro, posso guadagnare solo qualcosa in nero…lavoro al chioschetto ..Non ho più un futuro” . Al quartiere Traiano i vecchi boss della camorra sono tutti in carcere, e ora ci sono loro, i ragazzi con la pistola. Entro nel rione delle retate e i ragazzi si coprono col passamontagna, gli chiedo di scendere , voglio parlare con loro …Scuotono il capo …NO.

Le prime urla : “VAI VIAAAAA “ . Provengono dai balconi, dietro le persiane chiuse …Io avanzo. Mi tirano un mandarino ….un bambino mi avvisa : “ Te lo dico in italiano…te ne devi andare “ . Anche le donne urlano “ TE NE VAIIII“. Continuo: “Scusi ,posso fare una domanda ? “ NO” . Nessuno parla. I motori dei ragazzi di grossa e piccola cilindrata sono tutti schierati sotto i porticati delle abitazioni tutte uguali. “VAI VIAAAA “. E’ un crescendo… Il silenzio, la tensione, le ronde dei motori, attorno a noi di TV7 incalzano. Fuori di la , alcuni ragazzi mi spiegano :” Sparare per la camorra è una scelta di vita come un’altra , una carriera , un destino …”.

E basta . Chi vuole arrangiarsi a lavorare onestamente fa l’ambulante : vende i calzini, fazzolettini, sigarette e accendini…ma non spaccia …mi spiegano al CONOCAL ,altra periferia di Ponticelli. Dove la ‘Paranza dei bimbi’ –cosi le donne camorriste chiamano i ragazzi che stanno sparando oggi a Napoli –  ha sparato per le strade sui motori per dimostrare potenza . Sono i killer con i calzoncini corti, capelli a spazzola , tatuaggi ,età :17-20 anni , guadagnano al massimo mille euro al mese, mentre la holding del traffico della coca –gli scissionisti Amato-Pagano- ha un giro d’affari per 100 milioni di euro l’anno, 60 tonnellate di polvere bianca sparse in Europa. Il riciclaggio dei proventi di questa piazza più grande d’Europa preoccupa gli Stati Uniti , dice il professore Isaia Sales, docente di Storia delle mafie: Obama ritiene la camorra pericolosissima e vuole impedire che i proventi inquinino l’economia americana.

Il latitante colletto bianco numero uno della camorra si chiama Raffaele Imperiale, sta a Dubai, frequenta l’isola di Man, ricicla attraverso società finanziarie, immobiliari, secondo la DDa di Napoli. Ricercato dalla Dea e dalla Polizia italiana, all’indagine è interessata anche l’FBI. Il suo complice Attilio Repetti, broker, ex Confindustria, ora sta in carcere a Genova per riciclaggio. Una storia grande che ingloba quella più piccola della camorra liquida: i ragazzi con la pistola che stanno uccidendo tra le strade di Napoli per il controllo dello spaccio. Per pochi soldi al mese : finiti i tempi dei ragazzi di Scampia, killer per 5000  al mese. Spiega Giuseppe Borrelli, procuratore aggiunto della Distrettuale Antimafia di Napoli, che i ragazzi con la pistola sono anche i figli degli artigiani del centro storico, della borghesia, dei lavoratori : una ricerca di identità nel vuoto sociale . Avere una pistola ti da rispetto in certi quartieri, ti fa sentire qualcuno nel nulla. Arresti e repressione hanno garantito alle patrie galere i boss di ieri, e oggi, nel vuoto: loro, i ragazzi con la calibro 9 in mano. E lo Stato dov’è al Parco verde dove i bambini hanno la voce degli adulti ,il campo di calcio senza colori e i portoni con le feritoie per il passaggio delle dosi di droga?


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