Suol Cristina

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Ma quale Whoopi Goldberg?! L’ecclesiastica parentesi (mica evento epocale) musicale già negli anni ’70 era già stata rilevata in Suor Sorriso, in Italia portata da Orietta Berti in Dominique nique nique con la sua semplicità. E’ tuttavia notorio che, a parte gli stupendi canti gregoriani, non sono mica poche le meravigliose intonazioni da performance ecclesiali.

Da qualche giorno però certa “Suor Cristina” è diventata mito internazionale in quanto appartenente alla patologia tormentosa di quelle “cose” chiamate reality (da “x” inizialmente per file poi passato a factor dunque trasformato in voice) che trattano come fenomeni extraterrestri quel tutto che per secoli i terrestri hanno dato per scontato come normale quotidianità specie per coloro che di necessità hanno sempre saputo far virtù, altrimenti detta l’arte dell’arrangiarsi nel modo migliore per etica ed estetica perfino nella dolorosissima sopravvivenza.

E’ così che fin dalla notte (e note) dei tempi la storia dell’uomo ha saputo annoverare milioni d’abilissime cuoche e pasticcere nelle poverissime cucine insieme con i milioni d’ingegnosi falegnami, muratori, carpentieri, fabbri, mastri d’ascia, decoratori, contadini, montanari, pescatori e via così andare, artigianalmente parlando, che con miserabili risorse hanno saputo mantenere generazioni di famiglie anche nei posti più isolati del mondo.  I momenti di svago erano demandati a musicisti, cantori, artisti, picari che in ogni comunità sapevano offrire improvvisati momenti d’impagabile allegria. Tutti questi -e molti altri ancora- hanno fatto, silenti, migliaia di secoli di storia e noi li abbiamo sempre dati per scontati come natura crea e vuole nel nostro suolo natio. Ma poi vennero i reality. Agli “eccelsi” l’onore (e l’onere) di stare nei libri che si studiano a scuola.

Che gli “eccelsi” scarseggino o (per i più pessimisti) non ce ne stiano proprio più è dato di fatto, ma prima che ci intortino di brutto con lo spacciarci come “eccelsi” banalissimi frutti d’umana (questa umanità?!) natura,  mi sia concesso urlare (dato che al momento ancora posso) il mio personalissimo nonché incazzatissimo: ma chi se ne frega di ‘sta Suor Cristina!?


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