Puglia. Consigliere regionale insulta cronista durante seduta

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Giannicola De Leonardis ha attaccato Massimiliano Scagliarini della Gazzetta del Mezzogiorno, autore di un retroscena. Solidarietà da Assostampa Puglia

BARI – Raccontare i restroscena della politica, soprattutto quando riguardano  l’iter di leggi approvate ad hoc per garantire benefici economici a rappresentanti politici, suscita reazioni scomposte dal sapore intimidatorio. Lo dimostra ciò che è accaduto in Puglia, dove venerdì 3 maggio il consigliere regionale Giannicola De Leonardis (Udc) ha rivolto critiche offensive a Massimiliano Scagliarini, giornalista della “Gazzetta del Mezzogiorno”.

Scagliarini aveva ricostruito per i suoi lettori il travaglio con cui la Regione ha  cancellato una norma che era stata approvata lo scorso 3 aprile. Il cronista è stato accusato di fare «giornalismo d’assalto di bassissimo profilo», «spazzatura che produce il solo risultato di amplificare un odio generalizzato che può sfociare in una deriva che evidentemente non preoccupa questi personaggi in cerca di identità e visibilità».

La norma inizialmente approvata e poi cancellata dal consiglio regionale avrebbe consentito ai consiglieri regionali di versare contributi previdenziali per l’attuale legislatura a titolo di riscatto. Ciò avrebbe garantito ai consiglieri eletti per la prima volta di accedere al vitalizio e a quelli con più di una legislatura alle spalle di incrementare l’assegno spettante fino a un massimo di 9724 euro lordi al mese.

Scagliarini ha spiegato ad Ossigeno un altro paradosso di quella normativa:  «per come era scritta, la legge avrebbe consentito di riscattare il periodo dell’intera legislatura anche se il consiglio regionale fosse stato sciolto in anticipo».

De Leonardis, presidente della Commissione Affari Istituzionali, nonché firmatario della norma relativa al riscatto oneroso, non ha affatto gradito l’articolo che ha raccontato le resistenze alla cancellazione della normativa. Alla seduta in cui la commissione avrebbe dovuto esprimersi sulla abrogazione si sono presentati solo due degli undici consiglieri convocati.

Fa notare Scagliarini: «Quattro degli assenti erano stati eletti in parlamento ma avrebbero potuto partecipare visto che le loro dimissioni da consiglieri regionali sono state accolte il giorno successivo alla riunione della Commissione. E comunque a  garantire il numero legale per deliberare sarebbe bastata la presenza di cinque consiglieri, cioé di altri tre oltre ai due presenti».

De Leonardis aveva provato a rinviare la votazione. Ma nella stessa mattinata il presidente del consiglio regionale, Onofrio Introna, aveva comunicato che i «legittimi aspetti di natura tecnica» avrebbero potuto essere superati in base ad una «ferma decisione» confermata da ufficio di presidenza e conferenza dei capigruppo. Alla fine la norma è stata effettivamente cancellata dal consiglio regionale e, durante la discussione in aula, De Leonardis, sia pure senza  nominarlo esplicitamente, ha insultato il giornalista, il quale a parer suo «non merita nemmeno la citazione».

Il politico pugliese ha fatto altri pesanti commenti sull’operato del giornalista sul suo profilo Facebook, accusandolo di aver scritto una «farneticante ricostruzione» e ha definito l’articolo «un modo di fare informazione che a me fa schifo e fa pena, per la scorrettezza nei confronti non solo delle vittime, ma dei lettori e dei fruitori di una manipolazione spacciata per informazione».

A Scagliarini ha manifestato piena solidarietà l’Assostampa, il sindacato dei giornalisti della Puglia, che in una nota ha scritto: «Utilizzare l’aula del consiglio regionale della Puglia per lanciare un’invettiva volgare e sconclusionata contro un giornalista suona come un atto di arroganza, se non proprio di intimidazione. Il fatto che tutto ciò si sia verificato nella Giornata mondiale della libertà di stampa conferma ciò che è purtroppo noto da tempo: c’è una vasta parte della classe politica che ha perso il contatto con la realtà».

RM – OSSIGENO


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