Albania e Trotina Power

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di Nadia Redoglia
Dall’ “opinion lader” leghista ogni giorno ne salta fuori un pezzo. Possiamo pur comprendere che diamanti, lingotti, marchi e marchette erano protetti in cassaforte, ma che ci stava a fare lì dentro anche la laurea del Trota?! Si vocifera che con quel che l’ha pagata aveva paura che gliela rubassero e così, forse consigliato dal suo compagno di banco Moscagiuro (studente lavoratore tuttofare), entrambi i preziosi attestati lì depositarono. Pare che il dottor Trota per diventare sociologo albanese (potenza del Trota: che abbia confuso il cognome del comico Antonio con l’agognato successo socio-politico del suo Cetto La qualunque?!) abbia impiegato solo un anno, forse riscattando i tre anni per il master in bocciatura alla maturità. E, proprio trattando di sociologia, la tesi su che l’avranno sostenuta? Il Trota magari sul rapporto sociale, causa/effetto del “rimbalza il clandestino” o sull’antica fenomenologia paterna, evidentemente mania ereditata, di farsi chiamare dottore iscrivendosi ai corsi per corrispondenza.
Tesi, ma quali tesi? I due hanno dichiarato d’ essere stati sempre tranquillissimi.


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