I 120 anni della Gazzetta

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Il verde non è solo il colore dei fogli con cui l’attuale rosea si propose al pubblico 120 anni fa. Con quella veste la Gazzetta dello sport si è ripresentata in edicola nel giorno della ricorrenza, forse anche evocando un’ età che non dimostra ,essendosi saputa adeguare abbastanza bene ai tempi, modificando linguaggio e formato, oltre a provare esperienze multimediali e a consolidarsi sul web. Verde colore della gioventù, ma anche quello della speranza. Leggendo la prima pagina di venerdì 3 aprile 1896, quando Gazzetta dello sport il ciclista e la tripletta – questa la denominazione completa- cominciò ad uscire con cadenza bisettimanale il lunedì e il venerdì, si potrebbe dire che la speranza sia in una sorta di ritorno alle origini.E’ auspicabile che un quotidiano autorevole e popolarmente diffuso,come peraltro ha già fatto, aiuti sempre più gli sport olimpici a non essere soffocati dal calcio, di cui in quell’edizione non c’era e non poteva esserci neanche una notizia. Solo due anni dopo si disputerà il primo campionato italiano , vinto dal Genoa. Pensate che quest’anno in Europa molti campionati , come la serie A, cominceranno , coi Giochi di Rio ancora in corso. E’ l’arroganza dei tanti soldi che il pallone fa girare.

La promessa implicita è nell’aver scelto non Pelè, Maradona o Messi, ma Muhammad Alì ,un tempo noto come Cassius Clay come il più grande di questi 120 anni,” l’ uomo che mandava gli avversari K.O. con lo sguardo “, scrivono quelli della Gazza.
E’ lui la leggenda delle leggende, molto più di un pugile sottolineano , forse solo troppo lontano dai tanti splendidi siti di gara italiani di cui la Gazzetta ha scritto la storia. Ma vinse a Roma l’Olimpiade nel 1960, e allora si spiega la scelta e il verde speranza: che i Giochi possano essere riassegnati alla capitale. Auguri alla Gazzetta e allo sport azzurro.


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