Le crisi editoriali fanno parte della storia dell’informazione e non solo a Trapani. Si è scioperato non solo per mancate retribuzioni, ma anche quando le linee editoriali non sono state condivise dai Cdr e dalle redazioni. E quando questo è accaduto in tv, in radio, sulla carta stampata, su quella on line, è sempre accaduto che quando c’è stata la voce di protesta e rivendicazione dei giornalisti, è stata resa pubblica. A Trapani invece questo non succede, non succede in queste ore mentre una redazione, quella dell’emittente Telesud, testata storica della “Sicilia Occidentale”, non solo quindi della città o della provincia di Trapani, ha deciso di fermarsi per la produzione giornalistica di oggi e mantenere pr i giorni a venire lo stato di agitazione, sostenuta in questo dal sindacato dei giornalisti aderente alla FNSI. Questo, dicono i giornalisti di Telesud, fino a quando non saranno corrisposti le mensilità arretrate, e soprattutto chiarito l’intendimento dell’editore che ha annunciato di non voler rinnovare contratti di lavoro, sciogliere società e farne una nuova.
Nel tg di sabato scorso lo speaker ha aperto il notiziario leggendo il comunicato della redazione , poi il tg è proseguito. Come da regola il Tg è stato riproposto sul sito web della tv e sui canali social. Per poco tempo però. L’editore, Valerio Antonini, già noto per essere il patron dello sport cittadino, a capo del Trapani Calcio e della Trapani Shark di basket, è entrato a gamba tesa e preteso che tutto quello che era stato pubblicato fosse rimosso. Da ogni parte. Rimprovero pubblico, dal suo profilo social, per il direttore responsabile “per aver permesso l’utilizzo dei canali aziendali”. Calpestando quel diritto dovere che riconosce ad ogni forma di informazione carattere pubblico.
Non è quindi solo una questione sindacale, adesso siamo dinanzi ad un comportamento, da parte dell’editore Antonini, che calpesta l’articolo 21 della Costituzione. Aver tolto quel comunicato dalla tv, dal sito, dai social, significa avere impedito il diritto di parola, sancito dalla Costituzione, a quella redazione. Come accade altrove avrebbe potuto pubblicare la sua nota, la replica dell’editore, in calce, chiedere che l’informazione nel tg venisse integrata con le sue dichiarazioni.
Le parole non si cancellano!
Ma non si è calpestato solo l’articolo 21, come spiega Vito Orlando, segretario provinciale di Assostampa Trapani, c’è un comportamento antisindacale: “L’editore – osserva Orlando – ha proditoriamente fatto togliere dal webmaster il comunicato della redazione dal sito e da YouTube, in violazione dell’articolo 28 della Legge 300/1970 “Statuto dei lavoratori”, incorrendo nel cosiddetto “comportamento antisindacale” sanzionabile dal giudice del lavoro.
La vicenda Telesud – da qualche mese non più presente per scelta dell’editore sul digitale terrestre, e mantenuta solo nel web e nelle applicazioni, come You Tube – è l’ennesima dimostrazione di come in questo nostro Paese, con l’informazione non siamo messi male, ma malissimo. Con editori che pensano di essere padroni del vapore, pronti a calpestare i lavoratori. Come se fossimo ancora nell’800, in mezzo a feudalismi di varia natura. Certo anche i giornalisti possono avere commesso errori, ma mai tanto gravi e pari a quelli compiuti da certi editori. Con l’informazione non si scherza, e quello che succede oggi a Trapani, ma potrebbe accadere ovunque, purtroppo è anche conseguenza di comportamenti che hanno fatto intendere come sia possibile talvolta rappresentare la realtà che si racconta accettando di essere condizionati e condizionabili. Ci sarà il momento in cui si rimetta al centro anche del dibattito politico e non solo sindacale, la vertenza in generale sulla informazione locale, come auspica il Pd di Trapani che ha diffuso una nota a sostegno della protesta dei giornalisti di Telesud, ma oggi dobbiamo prendere atto di come si pretenda da un editore, Antonini, il lavoro dei giornalisti al di fuori di contratti e regole. Per Sinistra Italiana sono evidenti le contraddizioni dell’editore: “Colpisce inoltre il netto contrasto tra le dichiarazioni rilasciate dall’editore nel 2023, quando Telesud veniva presentata come un asset strategico per lo sviluppo editoriale e comunicativo del territorio, e la situazione attuale, fatta di stipendi non pagati e assenza di certezze. Non è certo un bello spettacolo quello offerto da chi, fino a ieri, predicava una presunta superiorità nel rilanciare il nostro territorio con idee e soluzioni che avrebbero dovuto portare prosperità e occupazione
“Il sindacato unitario dei giornalisti siciliani – dichiara il segretario provinciale di Assostampa Trapani Vito Orlando – continua a seguire da vicino l’evoluzione della vicenda, esperirà tutte le iniziative sindacali del caso, ed é pronto a difendere i diritti dei lavoratori di Telesud in tutte le sedi”. Ma Orlando sottolinea come il percorso annunciato dall’editore non è legittimo: “Restiamo vigili – dice – sulle ventilate ipotesi della nascita di una nuova ‘good company’, previa cessazione dell’attuale azienda editoriale, percorso già dichiarato illegittimo dalla giurisprudenza del diritto del lavoro”.
Sulla vicenda è anche intervenuto l’Ordine dei Giornalisti di Sicilia. “Si esprime – si legge in un comunicato – preoccupazione per le sorti delle giornaliste e dei giornalisti di Telesud. Fuori dal digitale terrestre (per scelta dell’editore ndr), con i colleghi indietro di mensilità e tredicesima del 2024, Telesud è stata oggetto, assieme ad altre testate giornalistiche, di un’attività dell’Ordine finalizzata a comprendere lo stato di salute dell’informazione trapanese. Oggi si deve prendere atto di una situazione estremamente delicata e dagli sviluppi per nulla chiari. L’Ordine dei giornalisti di Sicilia porterà avanti l’attività avviata nelle scorse settimane, mantenendo alta l’attenzione e sostenendo i colleghi e le colleghe, che hanno proclamato uno sciopero per la giornata di domani, in tutte le iniziative che intenderanno adottare a difesa dei loro posti di lavoro”.
