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Umanità e fiducia sono alla base del nostro lavoro. Intervista ai magistrati Maddalena e Salmè

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La separazione delle carriere incombe sulla magistratura e sul Paese. L’ANM ha annunciato uno sciopero per il prossimo 27 febbraio, il che ha acuito ulteriormente le polemiche fra il governo e le toghe. Si parla di guerra senza fine, di scontro fra i poteri dello Stato, di ingerenze reciproche e di condizionamento della complessa vicenda nazionale.
“A noi – spiega Alessandra Maddalena, vice-presidente dell’ANM – non interessa il consenso: non è e non dev’essere questa la nostra bussola. A noi interessa la fiducia, che la cittadinanza ci riconosca come un potere equo e attento ad applicare, sempre e comunque, le leggi avendo come farò l’articolo 3 della Costituzione”. E ancora: “L’umanità dev’essere il nostro principio-guida. Chiunque ci sia davanti a noi, infatti, non dobbiamo mai perdere di vista, per dirla con Rosario Livatino, che si tratta di un essere umano”.
Le fa eco Giuseppe Salmè, ex magistrato con alle spalle numerosi incarichi di prestigio, spiegando non solo gli aspetti più importanti della riforma costituzionale che sta portando avanti l’esecutivo ma anche quale sia la differenza fra la giustizia in un contesto democratico e la giustizia in un contesto che democratico non è, come abbiamo avuto modo di constatare seguendo, col cuore in gola, la vicenda di Cecilia Sala, rinchiusa per ventuno giorni nel carcere iraniano di Evin.

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