Il francobollo sul fascista Italo Foschi si poteva (doveva) evitare

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Il Ministero delle Imprese, guidato da Adolfo Urso, ha annunciato l’emissione di un francobollo dedicato a Italo Foschi, una figura controversa del periodo fascista. La presentazione del francobollo è avvenuta alla presenza del senatore di Fratelli d’Italia Guido Liris.
Italo Foschi è noto per il suo coinvolgimento attivo nel regime fascista e per la sua adesione alla Repubblica Sociale Italiana (RSI). Durante il suo mandato come Prefetto Commissario di Belluno, incarico conferitogli dal nazista Franz Hofer, Foschi si distinse per il suo ruolo nella persecuzione degli ebrei nel Veneto. La sua nomina a Prefetto fu annunciata il 20 settembre 1943 tramite un bando della prefettura di Belluno. Prima di questo periodo, Foschi era già noto per le sue attività come squadrista. Fu espulso per eccesso di violenza dopo l’omicidio di Giacomo Matteotti, un evento che segnò profondamente la storia dell’Italia fascista. Nonostante questo, la sua carriera continuò all’interno del regime, portandolo a rivestire ruoli di rilievo come quello di commissario di Belluno. Oltre alla sua carriera politica e alle sue attività durante il regime fascista, Foschi è anche ricordato per la sua brutale repressione nei confronti delle comunità ebraiche, contribuendo attivamente alla loro persecuzione durante gli anni della guerra. L’emissione del francobollo a lui dedicato ha suscitato un’ondata di polemiche e indignazione. La figura di Italo Foschi rimane dunque una delle più controverse del periodo fascista, simbolo di un’epoca segnata da violenza e persecuzioni, ma anche di una memoria storica che continua a suscitare dibattiti e riflessioni.

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