Anche Articolo21 per l’installazione a Napoli “Anything to say? – il Monumento al coraggio”

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Dal 25 al 31 maggio sarà presente, in Piazza Dante, l’installazione di Davide Dormino “Anything to say? – il Monumento al coraggio” una scultura in bronzo, a grandezza naturale, che raffigura tre figure in piedi su tre sedie e una quarta sedia vuota. Le figure sono Edward Snowden, Julian Assange e Chelsea Manning scelti come esempio di rivoluzionari contemporanei dall’artista che ha realizzato questo monumento pubblico itinerante.
Il programma degli eventi che si terranno in Piazza Dante durante le giornate dell’esposizione è stato illustrato in una conferenza stampa nella Sala Giunta di Palazzo San Giacomo alla presenza di esponenti del Consiglio Comunale, di Davide Dormino, artista, autore dell’opera, Carlo Luglio, regista, attivista Free Assange Napoli, Anna Motta, madre di Mario Paciolla e Désirée Klain, portavoce di Articolo21 Campania, direttrice di  “Imbavagliati – Festival Internazionale di Giornalismo Civile”.
Questi gli eventi: sabato 25 maggio alle 20 l’inaugurazione della Mostra. Domenica 26 maggio alle 12, intervento musicale di Dolores Melodia in “Aret’ e Cancell’” e a seguire interventi/performance liberi sulla sedia vuota; da lunedì 27 a venerdì 31 alle 12 visite guidate con le scuole. Venerdì 31 maggio ore 18.30, 6 interventi/performance sulla sedia vuota e per concludere alle 19.30 esibizione della Banda Basaglia.  
Si tratta del primo esempio di scultura itinerante, interattiva: pur avendo tutta la tradizionale forza del monumento pubblico si muove e vuole che la gente si muova. Viaggia per il mondo, si sposta per far capire alle persone che devono spostarsi per vedere meglio, salendo su una sedia anche a rischio di cadere. È stata realizzata nella Antica Fonderia Mariani di Pietrasanta, un luogo dove è ancora viva e operativa la cultura artistica e artigianale italiana. L’opera sarà installata a Napoli con il patrocinio del Comune grazie alla collaborazione tra l’artista e gli attivisti napoletani che si battono per la libertà di Julian Assange, giornalista australiano, detenuto in un carcere inglese di massima sicurezza in attesa di essere estradato negli USA che gli hanno riservato una detenzione fino a 175 anni per aver pubblicato sul sito Wikileaks tra l’altro, prove di crimini di guerra commessi dagli USA nelle guerre in Iraq e Afghanistan
 “Sono davvero felice di essere qui oggi – ha detto Davide Dormino – sin dall’inizio del mio percorso artistico Napoli è stata una delle città nelle quali più avrei voluto lavorare. L’arte pubblica è un’arte che deve essere per tutti. Così nasce questo progetto, un monumento per tutti temporaneo, a livello strada, che accoglie e invita il pubblico ad alzarsi in piedi su quella sedia invece di sedersi come facciamo tutti perchè stare comodi piace a tutti. Mi piace immaginare questa opera come un’arma di costruzione di massa critica che ci serve per difenderci dai barbari e per difendere la libertà di pensiero, di espressione, di stampa.”
 “Ringrazio il Comune- ha dichiarato Désirée Klain –  per averci ospitati e Free Assange per aver organizzato l’ennesima manifestazione per la libertà di stampa. Su quella simbolica quarta sedia vorrei che ci fosse l’anima di tutti i giornalisti uccisi a Gaza. Lo abbiamo definito un giornalisticidio, 120 vittime, mai tanti giornalisti uccisi in un luogo in così poco tempo nella storia dell’umanità. E’ una cosa gravissima quello che sta accadendo anche perché ormai i giornalisti stranieri non possono più entrare a Gaza per raccontare quello che sta accadendo. Ma la libertà di stampa è tradita anche in luoghi più vicini, in Italia, dove il nostro portavoce nazionale, Giuseppe Giulietti, già presidente della FNSI, ha subito l’ennesima  minaccia social per aver nuovamente difeso le ragioni degli ultimi. Frasi d’odio scatenate da una catena di fascitrolls, sulla quale bisognerà indagare. La situazione  non è diversa Campania che è forse la regione con più giornalisti minacciati, con 5 giornalisti sotto scorta e 17 attenzionati per la tutela dalle forze dell’ordine, quella sedia è giusto che sia dedicata anche a loro”.

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