25 aprile a Ronchi dei Legionari (che ha dato tanto alla Resistenza)

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Ronchi dei Legionari ha dato tanto alla Resistenza. Tanto da guadagnarsi, nel 1993, la medaglia d’argento al valor militare. L’amministrazione comunale, assieme all’Anpi e l’Aned, ricorderà il 25 Aprile, nel settantantanovesimo anniversario della Liberazione, con una serie di iniziative. Alle 9.30, presieduta da monsignor Ignazio Sudoso, nella chiesa di San Lorenzo, verrà celebrata una messa, mentre, alle 10, ecco che si formerà, davanti la chiesa, il corteo per la deposizione delle corone ai piedi dei cippi e dei monumenti che ricordano il sacrificio di tanti ronchesi durante la Resistenza. Sono, tra gli altri, il monumento ai caduti di via San Lorenzo, quello dedicato alla deportazione accanto al cimitero ed il cippo di Selz. Era il 6 marzo del 1949, quando, lungo via Monte Cosich, venne inaugurata la prima targa dedicata ai caduti partigiani, per la precisione a 10 caduti per la libertà dei popoli ed a 9 dispersi. Quindi, alle 11, ultima deposizione ai piedi del monumento alla Resistenza di piazza dell’Unità d’Italia. E’ il 30 aprile del 1967 quando, alla presenza di molti gonfaloni e di autorità provenienti da tutta la regione, viene inaugurato il monumento alla Resistenza, sul quale viene impressa una frase di Pietro Calamandrei. La commemorazione ufficiale, con l’intervento, tra gli altri, del sindaco, Mauro Benvenuto e della presidente dell’Anpi, Marina Cuzzi, avrà luogo nella zona pedonale dinnanzi al municipio e, in caso di maltempo, al palatenda di piazzale Martiri delle Foibe. Ben 175 sono stati i ronchesi caduti nell’ultimo conflitto mondiale, 147 dei quali militanti nelle file delle formazioni partigiane. Molti subirono il dramma della deportazione. Proprio per questo, il prossimo 24 maggio, saranno posate altre cinque pietre d’inciampo che, quindi, saliranno a 38 posizionate dal 2019 ad oggi. Ricorderanno Antonio Bevilacqua, lungo via San Lorenzo, Salvatore Cossu, in via Redipuglia, Armando Lenardon, in via dei Granatieri, Elio Tambarin, in centro città ed Oreste Zampa, in via 4 Novembre. Il 24 maggio del 1944, va ricordato, furono arrestate qualcosa come 68 persone. Pochi giorni dopo, il primo giugno per la precisione,  si “replicò” e nelle maglie degli aguzzini finirono anche 24 donne di ogni età.


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