La delegazione di AVS in aula: Salis di nuovo in catene, Ungheria fuori dall’Europa

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“Il modo in cui l’Ungheria continua a trattare Ilaria Salis, portandola in Tribunale al guinzaglio, è inaccettabile: il governo Meloni superi le reticenze dovute alla sua vicinanza con Orban e si faccia portavoce di una netta e immediata condanna, utilizzando ogni strumento diplomatico e politico a disposizione per assicurare che sia fatta giustizia. Il trattamento subito da Salis, costretta a comparire in aula in catene e a vedersi negata la possibilità degli arresti domiciliari, è un’aperta sfida dell’Ungheria, sotto la guida di Orban, ai valori e alle norme dell’Unione Europea. Se l’Europa vuole rimanere fedele ai suoi principi fondanti, non può ignorare queste violazioni e deve prendere posizione. L’Ungheria va posta fuori dall’Europa. In questa lotta per i diritti e la dignità, non possiamo tollerare compromessi o silenzi”. E’ quanto afferma in una nota il co-portavoce nazionale di Europa Verde e deputato di Alleanza Verdi e Sinistra, Angelo Bonelli.

“Siamo in quest’aula giudiziaria di Budapest insieme a Ilaria Cucchi per mostrare a Ilaria Salis, ancora una volta vergognosamente in catene, il nostro sostegno. Per difendere i valori di civiltà dell’Europa” ha scritto sul suo profilo Facebook  Nicola Fratoianni.
“Siamo qui per mostrare ad Ilaria e alla sua famiglia – prosegue il leader di SI – tutta la nostra vicinanza e il nostro sostegno. Per mostrare che la Repubblica italiana non abbandona le proprie cittadine, nonostante l’assenza della maggioranza e del governo Meloni. Perché è necessario difendere lo stato di diritto, difendere la libertà e i valori dell’Europa, e affinché la nostra concittadina possa tornare a casa”.


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