Dopo 1124 giorni di prigione!

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A nulla sono serviti gli appelli della comunità internazionale per la richiesta di scarcerazione, il principale oppositore di Putin è morto in una colonia penale a regime durissimo oltre il circolo polare artico. Con la sua Fondazione in questi anni ha fatto luce sul sistema di corruzione dei vertici russi costringendo alle dimissioni l’ex Capo del governo Dmitrij Medvedev. Il suo ultimo appello lo aveva rivolto al popolo russo esortandolo alla mobilitazione contro la «guerra più stupida e insensata del XXI secolo». Oggi la Fondazione anticorruzione è designata in Russia come organizzazione estremista e la giornalista Maria Pevchikh, che dal marzo scorso è presidente della Fondazione, risulta essere nell’elenco delle persone ricercate del ministero dell’Interno russo.
La morte di Navalny è l’ennesimo spietato avvertimento del Cremlino al dissenso

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