Il “modello” ungherese della censura alle voci critiche

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Il partito Fidesz, al governo in Ungheria, ha presentato una proposta di “Legge sulla protezione della sovranità” destinata a ridurre al silenzio le voci critiche e a scoraggiare le persone e i gruppi della società civile dallo svolgere attività in favore dei diritti umani. La proposta di legge mira a creare una nuova autorità, l’Ufficio per la protezione della sovranità, col compito di indagare su singole persone e organizzazioni considerate una “minaccia alla sovranità nazionale” o coinvolte in attività “tali da influenzare i meccanismi decisionali dell’opinione pubblica” o “la volontà degli elettori”. Il nuovo organismo, che potrebbe contare anche su informazioni dei servizi segreti, avrebbe poteri incontrastati di esaminare e fotocopiare documenti delle organizzazioni non governative, interrogare il loro personale e obbligare i loro dirigenti a comparire dinanzi alla Commissione parlamentare per la sicurezza nazionale. Il testo del tutto vago e ampio della proposta di legge è destinato, in caso di approvazione, a essere usato dal governo per prendere di mira chiunque gli si opponga, senza possibilità di ricorso.

La proposta di legge contiene anche un emendamento al codice penale che stabilisce pene fino a tre anni di carcere per le organizzazioni e le singole persone che usano finanziamenti dall’estero nelle loro campagne politiche.
(da Il Corriere della Sera)


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