Bologna, 43 anni dopo

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Sono passati 43 anni dalla bomba di Bologna e ancora quel ricordo mi agita. E’ il dolore per l’affronto alla democrazia, i tanti morti, i loro parenti. Ma siamo tutti  parenti di quelle vittime nella fraternità antifascista che ha stabilito la Costituzione. Non è una parentela di sangue, ma nel sangue. Quello versato prima per sconfiggere i fascisti; e quello versato dopo per resistere ai neofascisti.

La violenza nella politica è la gramigna della democrazia: va rimossa continuamente, perché continuamente si riproduce infestante per soffocarla. Chiunque si batta per la giustizia, l’uguaglianza e la coesione fa vigilanza democratica per la manutenzione della Costituzione. Ho messo la sveglia alle 10,25 sul cellulare: quando suonerà starò in silenzio per un minuto.

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