Tina Merlin. Giornalismo d’inchiesta oggi: presidio di verità, libertà e giustizia. 5 novembre, Belluno

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Ci sarà anche l’attore Marco Paolini a Belluno il prossimo 5 novembre a testimoniare l’attualità di Tina Merlin, a trent’anni dalla morte.
Un evento voluto dalla Provincia e dal Comune di Longarone con il Sindacato giornalisti veneto, la Federazione nazionale della stampa italiana, l’Assostampa bellunese e Articolo 21 Veneto per riflettere sull’importanza dell’informazione come strumento di democrazia e crescita civile, che si fregia anche del patrocinio dei Comuni di Belluno e di Borgo Valbelluna e della Fondazione Vajont.
L’appuntamento è alle 10.30 al Teatro comunale di Belluno, con il coinvolgimento degli studenti delle scuole superiori che raccoglieranno il testimone della giornata partecipando a un concorso che li vedrà impegnati ad approfondire la figura di una cronista che “non è solo quella del Vajont” in un percorso didattico-formativo che si concluderà il prossimo maggio.
Insieme a Marco Paolini,  autore e interprete della memorabile “Orazione civile” sulla strage del Vajont, discuteranno Adriana Lotto, presidente dell’Associazione culturale Tina Merlin, la giornalista d’inchiesta Floriana Bulfon, il coordinatore della Scuole in rete Franco Chemello e il presidente della Fnsi Giuseppe Giulietti. Modera la giornalista Tiziana Bolognani. Mentre l’attrice Anna Tringali leggerà alcuni stralci di articoli e testi scritti da Tina Merlin.
In dono ai presenti un segnalibro dedicato al convegno eseguito dai ragazzi della cooperativa Portaperta.
L’ingresso è libero con prenotazione obbligatoria e green pass.
L’intento è dimostrare quanto e come la libertà di stampa e la professionalità nell’esercizio del giornalismo siano determinanti all’interno di una società che voglia dirsi democratica e inclusiva. E Tina Merlin rimane tutt’ora un punto di riferimento con le sue battaglie sempre dalla parte della gente e con un giornalismo d’inchiesta che ha dato voce al territorio e che è andato contro il pensiero dominante dei poteri forti.
Ora come allora le difficoltà del giornalismo di denuncia, ancor più in provincia, sono le medesime, come pure i bavagli, i tentativi di depistaggio o di disinformazione che dir si voglia.
L’informazione continua a essere sotto attacco: i giornalisti e le giornaliste sono nel mirino con attacchi brutali e violenti sui social e perfino con aggressioni fisiche. Ma anche sotto scatto di un dilagante precariato spia della crisi occupazionale e strutturale  che attanaglia il settore dell’editoria.
Prenotazioni:
Sarà possibile seguire i lavori da remoto collegandosi su

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