Giornalismo sotto attacco in Italia

Brivido Toscana

0 0

Una ossessione. La Toscana può diventare una mela avvelenata per Zingaretti. Le elezioni regionali del 20 e 21 settembre possono portare una brutta sorpresa. Il primo a chiedere ufficialmente la “testa” del segretario del Pd e governatore del Lazio è stato Giorgio Gori. Il sindaco di Bergamo a giugno sparò con parole garbate l’attacco: al Pd serve «una nuova leadership».

Gli occhi di tutti si puntarono su Stefano Bonaccini, ma il presidente dell’Emilia-Romagna, pur critico verso le scelte di Zingaretti, smentì ogni volontà di “scalata”: «Non mi permetterei mai di fare nulla che possa danneggiare lui o la nostra comunità».

Così nel Pd si chiuse, per il momento, il problema di cambiare segretario. Ma il malcontento resta forte. Le accuse sono tante: immobilismo, scarsa attenzione alle esigenze del Nord produttivo, subalternità a Giuseppe Conte e al M5S. Sarà un caso ma Romano Prodi ha invitato a votare no al referendum taglia parlamentari voluto dai cinquestelle e al quale si è uniformato il segretario democratico.

La richiesta di “sfratto” potrebbe scattare dopo le elezioni regionali: se Nicola Zingaretti perdesse le Marche e la Puglia (come è probabile) e, soprattutto, se cadesse la roccaforte rossa della Toscana (ipotesi possibile), da sempre governata dal Pci-Pds-Ds-Pd. La sfida è molto incerta in Toscana. I sondaggi elettorali danno la partita aperta nella patria di Matteo Renzi tra Eugenio Giani (Pd), candidato del centro-sinistra e Susanna Ceccardi, Lega, in pista per il centro-destra.

Zingaretti, da quando è stato eletto segretario del Partito democratico poco più di un anno fa, è uscito con le ossa rotte dalle sfide elettorali con il centro-destra. Ha già perso l’Umbria, il Piemonte, la Basilicata e la Calabria. La marcia trionfale del centro-destra egemonizzato dal leghista Salvini è stata arrestata solo da Stefano Bonaccini: contro molti pronostici ha portato alla vittoria il centro-sinistra mantenendo il governo dell’Emilia-Romagna, la regione rossa per antonomasia.

Ma una nuova sconfitta di Zingaretti nelle amministrative di settembre e, soprattutto una perdita della Toscana, metterebbe la parola fine alla sua segreteria e al governo giallo-rosso. Anche Giuseppe Conte probabilmente andrebbe a casa, non a caso il presidente del Consiglio ha invocato senza successo una alleanza elettorale strategica cinquestelle-democratici. Matteo Salvini è ottimista sulle elezioni regionali: «Se vanno come sento mandiamo il governo a casa». La parola alle urne.


Iscriviti alla Newsletter di Articolo21

Articolo21
Panoramica privacy

Questo sito Web utilizza i cookie in modo che possiamo fornirti la migliore esperienza utente possibile. Le informazioni sui cookie sono memorizzate nel tuo browser ed eseguono funzioni come riconoscerti quando ritorni sul nostro sito Web e aiutare il nostro team a capire quali sezioni del sito Web trovi più interessanti e utili.

This website uses cookies so that we can provide you with the best user experience possible. Cookie information is stored in your browser and performs functions such as recognising you when you return to our website and helping our team to understand which sections of the website you find most interesting and useful.