Tre giorni di sciopero per la dignità del lavoro e contro i tagli dei compensi

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Tre giorni di sciopero per la dignità del lavoro e contro i tagli dei compensi. A incrociare le braccia i collaboratori de Il Messaggero, ai quali Articolo 21 manifesta totale appoggio e solidarietà

L’astensione dal lavoro è iniziata questa mattina e proseguirà sino a domenica 12 luglio per lanciare un segnale forte all’editore, che il 15 giugno scorso ha recapitato ai collaboratori de Il Messaggero una “proposta” unilaterale di taglio dei compensi a partire dal 14 luglio. Di qui la scelta dei giornalisti non dipendenti di fare sentire la propria voce per la dignità del lavoro, il diritto dei giornalisti di informare e quello dei lettori ad essere informati da giornalisti liberi e indipendenti, così come previsto dall’Articolo 21 della Costituzione. L’astensione avviene dopo l’apertura – il 23 giugno, presso la sede della FNSI, con la costituzione dell’Assemblea dei Collaboratori de Il Messaggero – di formale stato di agitazione; dopo che l’azienda ha preferito non sedersi a discutere; dopo che i collaboratori hanno dimostrato in anni di lavoro il fondamentale apporto dei giornalisti non dipendenti e il senso di appartenenza alla testata; dopo la reiterata mancata applicazione del contratto nazionale di lavoro. L’Assemblea, che a fronte della scelta obbligata di scioperare ci tiene comunque a scusarsi con i lettori, rinnova l’appello e richiesta formale a ritirare la decisione unilaterale di taglio dei compensi, invitando colleghi e colleghe a non accettare decurtazioni a pezzi, già oggi pagati anche la miseria di sette euro. Sottopagati e senza diritti, come molti, troppi, giornalisti non contrattualizzati, hanno deciso di astenersi dal lavoro per ribadire la necessità della qualità dell’informazione e della dignità del lavoro, promossa ogni giorno, e in ogni condizione, dai collaboratori che informano milioni di cittadini, e non solo del Lazio, Umbria e Abruzzo. “Al Direttore – prosegue il documento firmato dall’Assemblea dei Collaboratori de Il Messaggero – segnaliamo che i doveri di solidarietà professionale e colleganza alla base dei corretti rapporti, appunto, tra colleghi, impallidiscono di fronte alla mail che abbiamo ricevuto e in cui ci consiglia di accettare le riduzioni unilaterali, chiudendo gli occhi sulla non applicazione del contratto”.


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