Ostia, #Noi: insulti alla giornalista Federica Angeli durante lo sgombero dell’appartamento occupato da Vincenzo Spada. Fnsi: illuminiamo il malaffare.

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“Esprimiamo massima solidarietà alla nostra Federica Angeli per le vili aggressioni verbali di cui è stata fatta oggetto oggi, mentre stava svolgendo nient’altro che il proprio lavoro in occasione dello sgombero dell’appartamento occupato illegalmente da Vincenzo Spada.
Non saranno gli insulti e le minacce di questa gente a fermare Federica, a impedirle di rivendicare il diritto di essere una donna e una giornalista libera di frequentare luoghi pubblici, e di esercitare in sicurezza la propria professione. Da parte nostra, non lasceremo mai sola Federica, e chiunque abbia intenzione, in qualsiasi modo, di attaccarla, sappia che dovrà scontrarsi anche con NOI.
Non arretreremo mai neanche di un millimetro: e queste persone risponderanno delle proprie azioni di fronte alla Legge”.

Lo scrive in una nota l’associazione Noi a cui è seguita la solidarietà della Federazione nazionale della stampa.

«Il clan Spada continua a tirare le sue “testate” contro i cronisti e il diritto di cronaca. I violenti vanno definitivamente allontanati da quel territorio. Il tentativo di aggressione nei confronti di Federica Angeli, più volte minacciata dal clan, che stava documentando lo sgombero di un appartamento abusivamente occupato dagli Spada, non può e non deve essere sottovalutato, anche perché segue il tentativo di intimidire una testimone a colpi di bombe. La situazione di nuova emergenza che si è venuta a creare richiede misure straordinarie e un rafforzamento della vigilanza nei confronti di chi contrasta mafie e corruzione. Vogliono intimidire e spaventare quelle migliaia di cittadine e cittadini che, convocati dalla associazione Noi Antimafia, hanno rialzato la testa e hanno riaffermato il proposito di non lasciare campo libero ai clan del malaffare. Spetta ora a ciascun giornalista tornare a Ostia e “illuminare” a giorno i covi dai quali partono le aggressioni». Lo affermano, in una nota, Raffaele Lorusso e Giuseppe Giulietti, segretario generale e presidente della Federazione nazionale della Stampa italiana.


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