Libia. Al Parlamento europeo proiezione de “L’ordine delle cose”

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L’iniziativa organizzata dalla parlamentare europea di Possibile Elly Schlein (nella foto) relatrice per il gruppo dei Socialisti e Democratici della riforma del Regolamento di Dublino, con il regista Andrea Segre, vincitore del Premio Lux 2012.
Mercoledì 31 gennaio 2018 ore 18.00
Parlamento Europeo Bruxelles
Rue Wiertz 60 – Bruxelles
Sarà proiettato il 31 gennaio al Parlamento europeo – a partire dalle ore 18 sala ASP3G3 – “L’ordine delle cose”, il film di Andrea Segre in corsa all’ultima Mostra del Cinema di Venezia, che racconta il dramma della condizione dei migranti nella Libia post Gheddafi, vista da un funzionario italiano del ministero degli Interni.
“Abbiamo il dovere di mantenere alta l’attenzione su quanto sta accadendo in Libia, dove un accordo scellerato con l’Italia sta consentendo di rimandare indietro e trattenere i migranti in luoghi dove tortura, stupri e violenze di ogni genere sono all’ordine del giorno” – spiega Schlein, prima firmataria lo scorso settembre di una interrogazione parlamentare sottoscritta da numerosi parlamentari europei di diversi schieramenti, dove si chiedeva conto alla Commissione europea delle rivelazioni della agenzia di stampa americana AP sulle presunte intese tra governo italiano e milizie libiche.
“Il prezioso film di Segre – continua Schlein -, che ringrazio per la disponibilità e sensibilità, darà un importante contributo in questo senso, perché consente di affrontare da una prospettiva diversa un tema drammatico sul quale sta calando un inqualificabile silenzio da parte dei media italiani e istituzioni”.
La proiezione sarà preceduta da un dibattito dove, oltre a Schlein e Segre, parteciperanno anche Guillame Balas europarlamentare francese di Génération; Aurélie Ponthieu, consulente per le questioni umanitarie di Medici senza frontiere; Anneliese Baldaccini, senior legal and advocacy officer di Amnesty International e Gennaro Giudetti, cooperante, volontario sulla nave della Ong See Watch e testimone il 6 novembre scorso delle azioni di disturbo delle motovedette della Guardia costiera Libica durante la missione di soccorso e salvataggio della Ong nel Mediterraneo.

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