L’ivre, una fabbrica indipendente della conoscenza

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Libri, libri, libri e, perché no, anche vini. Ma di quelli buoni. Per la quinta volta, anche quest’anno, Esc – l’atelier autogestisto che “resiste” dal 2004 nello storico quartiere romano di san Lorenzo in via dei Volsci 159, animatore tra i più attivi di progetti culturali e sociali – fino a domenica 18 dicembre apre le porte agli autori, ai lettori, agli editori, ai produttori, ai bevitori in una piazza a disposizione dell’offerta culturale indipendente. Cioè: L’ivre.
Indipendente, occorre precisare, significa di qualità. Sono presenti una quarantina di editori e poco più della metà sono i produttori di vino, per entrambi i quali – precisano gli organizzatori della festa del buon bere e del buon leggere – la ricerca e l’autonomia dagli standard di mercato sono il terreno di sfida all’omologazione dei sapori e dei saperi”.

L’ivre (livre in francese libro, ivre in francese ebbro, ubriaco). Un gioco di parole che dà il senso di un’iniziativa giovane e giovanile che porta però con sé un bagaglio di consapevolezza dalle radici antiche, nella convinzione che ubriacarsi di libri, rimescolando cultura e vino – due consolidati piaceri della vita – si lotta insieme contro l’omogeneizzazione del gusto e dell’offerta culturale. Meglio tanti e diversi che pochi e tutti uguali! Un catalogo degli editori “non allineati” non significa in ogni caso di editori di poco conto: “una costellazione variegata e vitale” che va da Laterza a Ortica, da minimum fax a Comicout, da Donzelli a Manifesto Libri. Uno spazio espositivo, dunque, con il valore aggiunto di un con atto diretto con il pubblico. Un cartellone ricco di presentazioni, reading, musica, performance teatrali.

Degustazioni, degustazioni di vini biologici e naturali accuratamente selezionati in base a criteri di cura e di genuinità, ma anche di rispetto della terra e dei diritti di chi la lavora. E gli incontri con il pubblico, in questi casi, sono tenuti da chi il vino lo fa, per affinare il gusto e saperne di più, dalla vigna alla cantina.

“L’indipendenza non è un lusso, la qualità è un diritto per tutti” è la parola d’ordine che si sono dati da tempo a Esc. L’ivre – dicono – non è un luogo d’incontro per estimatori e professionisti. E coerentemente, l’atelier si propone “come fabbrica della conoscenza sempre più minacciata dalla torsione monopolistica e dal disinvestimento nella cultura in atto nel nostro Paese”.

www.Livrefestival.it – facebook: @livre.ebbridilibri – email: livre.ebbridilibri@gmail.com


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