Pussy Riot. Le ragazze che hanno osato sfidare Putin”. Di Massimo Ceresa. Dialoga con l’autore Andrea Riscassi. Milano, 28 novembre

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“Putin era un colonnello del KGB come lo erano altri che poi sono diventati oligarchi. Conosce i sistemi, tanto che ha riaperto i manicomi criminali creati da Stalin e che Gorbaciov aveva chiuso. Non è salutare dissentire: se non ti fanno fuori ti prendono per matto. Ecco perché quelle ragazzine, le Pussy Riot, sono da considerare autentiche eroine. Perché hanno tutte le ragioni per protestare contro il nuovo regime che forse è peggiore del vecchio, tradendo ogni spirito popolare” (dalla prefazione di Pino Scaccia).

Pussy Riot, delitto e castigo. Dalle lotte per la libertà e a favore dei diritti Lgbt ai gulag in Siberia. Dallo show nella Cattedrale di Cristo Salvatore a Mosca alla liberazione avvenuta nel dicembre 2013, pas­sando per due processi farsa. Massimo Ceresa racconta in modo avvincente la vicenda che ha visto protagoniste tre giovani ragazze schierate contro la macchina del potere russo.
Massimo Ceresa è tra i fondatori di AnnaViva, collabora con IAMNESTY, trimestrale sui diritti umani di Amnesty International. Con Infinito Edizioni ha pubblicato i ro­manzi Dania e la neve (2009) e Sopravvivere nella Russia di Stalin e di Putin (2013).

Milano, 28 novembre 2014. Ore 19.30. Libreria Popolare di via Tadino, via Tadino 18

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