Giornalismo sotto attacco in Italia

Diaz: non sento, non vedo, non parlo

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Le parole scritte dalla Cassazione in merito alla “Vergogna Diaz” non possono essere archiviate con sufficienza o, peggio, con fastidio. La Corte ha usato espressioni quali “sospensione dei diritti”… “una giornata che ha distrutto la credibilitá italiana all’estero”… “un uso della forza sproporzionato”… “massacro ingiustificabile”… Nessuno può pensare di cavarsela scaricando solo sui poliziotti e i funzionari fisicamente presenti nella caserma di Bolzaneto.

Quella “sospensione dei diritti costituzionali” ebbe dei mandanti politici e maturò nel clima del berlusconismo trionfante e dei post fascisti al governo.
In queste ore l’allora vice presidente del consiglio Fini è tornato su quei giorni, ha negato di aver avuto un ruolo e di essere stato presente alla Diaz e, almeno questo, ha parlato di “Ombra democratica”.

La sua ricostruzione non ci ha convinto, l’ombra fu una notte buia, i picchiatori furono difesi per anni con uno zelo estremo e ingiustificabile, anche perché persino moderatissimi europarlamentari francesi, inglesi, tedeschi avevano manifestato pubblico orrore per il trattamento riservato ad alcuni loro connazionali.

Per altro qualche quintale di fotografie, di registrazioni, di filmati,di testimonianze italiane e straniere, avevano subito confermato quanto poi è stato solennemente sancito dai tribunali della repubblica. Altro che ombre!

Se la versione del presidente Fini non ci ha convinto affatto, ancora più grave è il silenzio degli altri. Berlusconi e i suoi non hanno nulla da dire?

Ed ancora non ha nulla da dire il presidente Monti ed il ministro Cancellieri, dal momento che, in questo governo, siede l’ex capo della polizia Gianni De Gennaro? Neppure lui fu informato di quanto stava accedendo? In che modo espresse il suo orrore? Chi fece rimuovere il giorno dopo? Come può restare al suo posto chi, in qualità di capo della polizia fu “oggettivamente responsabile” della ” Sospensione della democrazia e del crollo della credibilità nazionale all’estero?”

Persino nel calcio si applica il criterio della responsabilità oggettiva, e, nel caso della sentenza Diaz, si vuole fingere di non aver udito, visto, letto alcunché?

Un governo che dice di non guardare in faccia a nessuno, di voler tagliare sprechi, rendite di posizione, corrotti e corruttori, per ristabilire legalità ed onore costituzionale, non vorrà certo fermarsi di fronte al portone della caserma Diaz.
O no?

In attesa di una risposta, Articolo 21 darà il suo appoggio alla raccolta di firme che sollecita le immediate dimissioni, da sottosegretario, del dottor De Gennaro e chiederà a tutte a tutti di firmare affinché le “Ombre democratiche” siano spazzate via, magari per sempre.

* Pubblicato su “Il Fatto Quotidiano”


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