Giornalismo sotto attacco in Italia

18 aprile: “No editto day”

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Il 18 aprile del 2002 il presidente del consiglio di allora, nonché proprietario di Mediaset, Silvio Berlusconi, in viaggio ufficiale in Bulgaria, lanciò il suo editto contro i quei giornalisti che “Facevano uso criminoso della Rai…”

Nel suo mirino finirono Enzo Biagi, Michele Santoro, Daniele Luttazzi, Carlo Freccero che allora dirigeva Raidue, e Marco Travaglio che era stato ospite di Luttazzi.
L’editto raggiunse il suo scopo, grazie anche e soprattutto alla compiacenza di chi dirigeva la Rai, ma si sentiva sempre e comunque un soldato di Silvio, in servizio permanente effettivo, allora come oggi. Uno dopo l’altro furono messi in condizioni di non nuocere tutti quelli che Berlusconi aveva indicato come suoi nemici.

Ancora oggi durano gli effetti di quella scomunica: Michele Santoro e Marco Travaglio sono stati costretti ad emigrare altrove, Carlo Freccero è stato relegato in cantina e sospeso per 10 giorni, anticamera del licenziamento, Daniele Luttazzi non ha più potuto mettere piede in uno studio tv, e non solo alla Rai.

Del resto quelle e quelli che oggi guidano la Rai, salvo qualche eccezione, sono gli stessi che applaudirono l’editto bulgaro, erano e sono i “servitori del conflitto di interessi”.
Sino a quando non saranno stati allontanati definitivamente e non saranno riaperti i portoni di viale Mazzini ai vecchi e ai nuovi “espulsi”, la vergogna dell’editto bulgaro non sarà stata superata.

Sino ad oggi mazzieri ed epuratori di ogni colore hanno potuto occupare i posti strategici del servizio pubblico.
La normalità ritornerà quando i Santoro, i Freccero, i Saviano, le Dandini, e non solo loro, torneranno al loro posto e potranno concorrere liberamente per i principali posti di direzione.

Dal momento che la Rai si guarderà bene dal chiedere scusa per aver venduto sé stessa piegando il capo di fronte all’editto bulgaro e a quello successivo di Trani, almeno noi non dimentichiamolo e facciamo del 18 aprile un “No editto day”, contro i bavagli di allora e contro chi, a partire dalle intercettazioni, vorrebbe riprovarci con nuovi editti e nuovi bavagli…

*tratto da Il Fatto quotidiano


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