Le espressioni adoperate dall’imam, che erano già state considerate penalmente irrilevanti dalla Procura che aveva archiviato, vengono considerate protette dall’art. 21 della Costituzione.
Per il resto viene ribadito che Shahin NON rappresenta in alcun modo una minaccia per la sicurezza della Repubblica essendo non soltanto incensurato ma anche perfettamente integrato da oltre vent’anni.
È probabile che qualche esponente della maggioranza attacchi i giudici anche per questa pronuncia, gridando allo scandalo per l’ennesima decisione presa in contrasto con la gagliarda volontà del Governo.
È probabile che anche questa decisione venga adoperata per ribadire l’importanza della riforma Nordio/Meloni che serve in realtà ad indebolire l’indipendenza della magistratura, creando le premesse per la subordinazione della stessa al Potere Esecutivo.
È certo invece che questa decisione rappresenta una vittoria dello stato di diritto, fondato nella Costituzione antifascista del 1948 e nelle convenzioni internazionali sui diritti umani. Ed è altrettanto certo che questo fatto rappresenta precisamente le ragioni per le quali ci battiamo per il NO alla riforma Nordio/Meloni: vogliamo che la giustizia resti soggetta soltanto alla legge ed alla Costituzione, garanzia di libertà per chiunque.
