Basta saperlo. Se il trucco per finanziare un’iniziativa con la mega quota del 5% del Pil prevista per il riarmo è quello di dire che può servire anche per la difesa (dual use), allora è fatta. Propongo di inserire il potenziamento del Sistema Sanitario Nazionale tra i progetti sia di uso civile che militare – rigorosamente dual use – così come si è dichiarato per il ponte dello Stretto (utilizzabile per traffico civile e trasferimento di truppe), nonché da ultimo per la diga foranea nel porto di Genova (pronta per traghetti e portaerei).
Così, in poco tempo, pioverebbero sul SSN tutti i soldi necessari per assumere medici, infermieri e acquistare macchinari per analisi strumentali, per le quali ora c’è da aspettare mesi. Finirebbero le liste d’attesa, con l’impegno – s’intende – di curare tutti i militari feriti in eventuali conflitti. Evviva il dual use!
