Una come Voi

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Serve la parolaccia per essere credibili? Sembra di sì, vista la sua diffusione nella comunicazione politica. Che mira a stabilire tra eletto ed elettore non l’autorevolezza verticale del primo, ma la parità orizzontale dell’ “io sono come voi”, l’altra faccia dell’ ”uno vale uno”.  Così la persona che svolge funzioni pubbliche non è il migliore a servizio di tutti, ma uno come tutti. Che usa la parolaccia per ricordare la sua appartenenza al popolo, nonostante l’ascesa al potere.

La forma revocata va di pari passo con la competenza non più necessaria. Il nuovo messaggio – soprattutto a destra – è che per fare politica non ci voglia cultura, ma empatia. Saper gestire la complessità del Paese porta meno consenso di una battuta salace. Così la Premier non sente il dovere di trovare soluzioni nazionali, ma quello di suscitare pulsioni addominali, anche con le parolacce. E chi non si adegua è un radical-chic. Anzi, uno stronzo.

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