In Sudan la nuova emergenza di chiama colera. L’ultima minaccia in un paese in guerra è una malattia che colpisce uomini, donne e bambini.
Soprattutto bambini. Ancora una volta a denunciarlo è l’organizzazione non governativa Medici senza Frontiere .
“MSF chiede risposta rapida e accesso illimitato alle cure – si legge in una nota – Nello Stato di Gedaref, stiaml gestendo un centro di trattamento del colera da 50 posti letto nell’ospedale di Tanedba e 3 centri di assistenza sanitaria primaria nei villaggi più colpiti, oltre ad occuparsi di attività di clorazione e distribuzione dell’acqua. I team hanno creato anche un altro centro di 20 posti letto. Nella città di Gedaref, MSF ha costruito un centro di trattamento da 30 posti letto nei pressi di un campo per persone sfollate. Si occupa inoltre del trattamento ambulatoriale di casi lievi attraverso punti di reidratazione e della costruzione di latrine di emergenza, del trasporto di acqua e distribuzione di sapone e del trasporto dei pazienti”.
Anche altre zone del paese sono state colpite dall’emergenza come lo Stato del fiume Nilo, dove MSF è presente ad Atbarah, la città più colpita dello Stato, dove sta supportando la creazione e la gestione di un centro per il colera da 100 posti letto.
Inoltre, nello Stato di Kassala, solo stati istituiti 4 punti di reidratazione che si occupano della costruzione e pulizia di 62 latrine, distribuzione di beni di prima necessità per 500 famiglie, fornitura di acqua potabile e creazione di punti di lavaggio in tre campi per persone sfollate.
In particolare, a Kassala sta sostenendo un centro per il colera da 200 posti letto nell’ospedale universitario e sta gestendo casi di colera e punti di reidratazione. A Wad El Hilu sta supportando l’allestimento di un ospedale rurale per la gestione di casi nella parte meridionale del distretto.