Come affronterà il ritorno del Covid un governo di destra?

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Finita la bolla estiva che sembra aver travolto la quasi totalità degli italiani, con  la sola esclusione dei soliti anziani che –chissà perché-  si ostinano a voler vivere e anche aiutare i nipoti, si tornerà a dover affrontare la pandemia da varianti di Covid e forse alcune altre di cui si avvertono i primi segnali.

Inutile attrezzarsi con riti scaramantici: il mondo dove oggi è già inverno ci manda segnali documentati e incontrovertibili. Sarebbe quindi utile che le forze politiche in campagna elettorale fossero chiare su quali progetti hanno per far fronte a situazioni sanitarie di emergenza e per potenziare e di molto una sanità pubblica in crisi catastrofica. Esiste un piano pandemico attualizzato, tanto per dire? C’è un certo insopportabile silenzio, rotto due giorni fa da due candidature del PD e relative polemiche.

Chiunque abbia dubbi su questo provi a documentarsi, come ha fatto qualche bravo collega. Lo dobbiamo ai quasi 180mila morti, ai milioni di problemi in pazienti con long Covid, ai milioni di medici e operatori sanitari che non riescono a riprendersi e ne porteranno i segni tutta la vita.

La stima più precisa riguarda il periodo tra il 10 marzo e il 10 aprile del 2020, cioè all’inizio della pandemia. In quei giorni il servizio sanitario della Lombardia e di altre Regioni del Nord era saltato. Ecco, in quel momento il lockdown ha salvato qualche decina di migliaia di persone, diciamo tra 30 e 50 mila. Del resto, uno studio dell’Imperial college di Londra ha calcolato 38 mila decessi evitati”.

Con i lockdown mirati che  si sono seguiti fino a qualche mese fa complessivamente gli algoritmi stimano che senza misure di contenimento le vittime di Covid sarebbero state fra i 50 e i 100mila in più.

E veniamo ai vaccini. Prendiamo banalmente i dati ufficiali forniti agli enti internazionali. La campagna vaccinale contro il COVID-19 in Italia ha permesso di evitare circa 8 milioni di casi, oltre 500.000 ospedalizzazioni, oltre 55.000 ricoveri in terapia intensiva e circa 150.000 decessi. La stima, che si riferisce al periodo tra il 27 dicembre 2020, data di inizio della campagna vaccinale, e il 31 gennaio 2022, è riportata nel rapporto “Infezioni da SARS-CoV-2, ricoveri e decessi associati a COVID-19 direttamente evitati dalla vaccinazione” pubblicato dall’Istituto Superiore di Sanità.

Vogliamo dire subito con chiarezza che le misure di contenimento prima e la campagna vaccinale poi sono state oggetto di altrettante campagne o diffamatorie, o ambigue, polemiche, istigazioni latenti alla rivolta, minimizzazioni da parte di due che si candidano al governo del Pese. La Lega di Salvini , con molti distinguo di alcuni governatori, e Fratelli d’Italia della Meloni. Fra i 5 Stelle i contrari hanno fondato un partito con Paragone all’insegna dichiarata dei no vax.

La storia è questa, I fatti sono fatti. I malati sono malati. I morti sono morti. Qualsiasi persona di buon senso dovrebbe domandarsi come affronterà il nuovo governo una più che possibile emergenza sanitaria e quali conseguenze tutto questo avrà per tutti noi cittadini. Non voglio le risposte di Crisanti, candidato, o di Bassetti, autocandidato come possibile ministro, voglio le risposte dei partiti che vogliono governare l’Italia e le voglio chiare, a viso aperto. Non le avrò, lo so bene. Continueremo come in questi giorni d’estate, chi vuole difendersi si attrezzi da solo, il resto è turismo, commercio, soldi, pagamenti senza scontrini, tassisti che non accettano pos, adolescenti ubriachi che si picchiano tra loro, ma per carità, rigorosamente senza mascherina!


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