Erdogan-Von der Leyen, giusto il clamore e la protesta, ma dalla vicenda esala un puzzo d’ipocrisia

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Affronto, umiliazione, scortesia: la poltrona negata dal Presidente turco alla Presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen ha suscitato profonda indignazione, per la plateale manifestazione di svalutazione femminile che ha dato. Con l’aggravante del “collega” Charles Michel, Presidente del Consiglio Europeo, che non ha mosso un dito per ovviare alla disparità di trattamento. Giusto il clamore e la protesta, ma dalla vicenda esala un puzzo d’ipocrisia nauseabondo. Noi quella disparità la tolleriamo in casa, professando una religione che tiene a indebita distanza le donne dagli altari.

Parlo della religione cattolica, che impedisce alle donne di diventare ministre di culto, perpetrando  una discriminazione secolare che ormai non ha neanche più l’attenuante del contesto culturale avverso al femminile, presente quando questa preclusione si affermò. Altro che mancanza di una sedia. Qui siamo alla negazione della dignità di tutti gli uomini di chiesa nei confronti delle donne consacrate, ritenute non uguali a loro per celebrare messa. Uno scandalo a bassa intensità che si consuma ogni domenica, in ogni chiesa. Ma non fa rumore, imbozzolato in una spessa coltre di ipocrisia, pronta però a liberarsi per la disparità di genere degli altri.

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