80 anni dalla Liberazione, verso il 25 aprile 2025

Il messaggio del Forum delle Giornaliste del Mediterraneo. I diritti delle donne e delle giornaliste in un percorso che inizia a Sud

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E riparte dal Sud generoso, ingegnoso, aperto e plurale il percorso sempre in salita per i diritti delle donne e delle giornaliste. E’ il messaggio arrivato dal Forum delle Giornaliste del Mediterraneo che si è svolto tra Taranto, Brindisi e Bari, tre città cariche di sogni, colori, cultura e proposte. Una tre giorni di dibattiti che ha affrontato la libertà di stampa e i diritti umani visti con gli occhi delle donne.
“E’ stato un evento inchiesta, fra tre città che hanno nel proprio dna una storia di meticciato culturale di cui sono impregnate le facce delle persone e le facciate dei palazzi. – dice Marilù Mastrogiovanni, ideatrice e direttrice del Mediterranean Women Journalists – Abbiamo lanciato una domanda e raccolto voci e altrettante sfide. La domanda è “Are women’s right human right”? I diritti umani o, meglio, i diritti universali delle persone, appartengono anche alle donne? Dal canto mio qui ho voluto voglio tirare le fila di quelle sfide e di quegli appelli, che il Forum of Mediterranean Women Journalists ha raccolto. Le sfide riguardano la professione del giornalista. E riguardano il nostro essere ‘human rights defenders’ e ‘women rights defenders’, guardiane della Democrazia, nel rispetto dell’articolo 21 della Costituzione, che è ‘la madre di tutte le libertà'”.
I punti attorno al quale tracciare un bilancio del Forum sono cinque. Il primo: dare più “ossigeno” alle giornaliste di inchiesta, con una piattaforma di collaborazione professionale e una rete internazionale di solidarietà: è un progetto elaborato con Ossigeno per l’Informazione, che fa sintesi dell’esperienza decennale dell’associazione fondata da Alberto Spampinato. Il secondo: inserire all’interno del “Testo unico dei doveri del giornalista”, che è legge per i giornalisti iscritti all’albo, alcuni passaggi che rimandino al Manifesto di Venezia. Parole puntuali da inserire nel codice deontologico perché ci sia un’attenzione alla narrazione e al linguaggio di genere. Il terzo: in vista dei Giochi del Mediterraneo che si terranno proprio a Taranto nel 2026, preparare le giornaliste e i giornalisti ad una corretta narrazione degli sport praticati dalle donne, senza ricorrere a stereotipi, discriminazioni, sessismi nelle parole e nelle immagini. Il quarto: le raccomandazioni inviate all’ONU da decine di associazioni femministe, tra cui Giulia giornaliste e la rete del Forum, necessitano di indicazioni più specifiche sull’informazione e il corretto utilizzo del linguaggio per destrutturare la cultura patriarcale alla base della violenza contro le donne. Il quinto: organizzare degli eventi di “avvicinamento” al Forum annuale, delle sessioni speciali: sono necessarie per tenere desta l’attenzione sui temi caldi proposti dalle giornaliste partecipanti al Forum.


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