Cgil, Cisl, Uil. Una manifestazione così ampia rimette in ordine gli addendi

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La manifestazione unitaria promossa da Cgil, Cisl e Uil costituisce un passaggio importante della vicenda italiana. Le organizzazione che più rappresentano il mondo del lavoro chiamano, infatti, alla mobilitazione su contenuti precisi: la manovra economica del governo non va bene, è inadeguata. Non si parla di investimenti e ben poco si fa per costruire davvero opportunità occupazionali, mentre le misure “strillo” – reddito di cittadinanza e quota pensionistica 100- sono imprecise e bisognose (almeno) di miglioramenti.
Una giornata, dunque, volta a sfidare l’Esecutivo nel merito, senza pre-concetti ma senza inutili accondiscende subalterne.
Partecipare in tante e tanti è un modo concreto per fare un’opposizione credibile e non sloganistica. Una società sempre più impoverita e precarizzata ha bisogno di una svolta, fondata sul protagonismo del lavoro e sul senso di una comunità solidale.

E’ augurabile che l’informazione, anch’essa attraversata da una crisi profonda, dia conto adeguatamente di una giornata diversa, lontana dalla routine dell’interminabile talk politico che ci investe quotidianamente. Senza ritratti sbiaditi o macchiettistici del corteo.
Servono finalmente linee alternative, visioni, progetti rivolti a soggetti e persone in carne e ossa.
L’Italia sta vivendo un passaggio grave e delicato, in cui riemergono modelli autoritari venati di tentazioni fasciste e razziste, con rischi seri per il tessuto democratico. Non è sufficiente o produttivo, però, fermarsi alla pura ribellione populista.
Proprio dalle forze sindacali può riemergere una prospettiva generale, che ridia fiducia a coloro che sono scontenti o sulla via dell’abbandono di ogni speranza di cambiamento. E una manifestazione così ampia rimette in ordine gli addendi: la dialettica (spesso di comodo) tra élite e popolo è fuorviante; e va sostituita da quella vera, tra ceti dominanti e ceti subalterni. Che sia un auspicio per ri-costruire identità progressiste e di sinistra, senza perdere altro tempo.


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