Amnesty International ha deciso di adottare come prigioniero di coscienza Khairullo Mirsaidov, un giornalista e cabarettista del Tagikistan – uno dei cinque stati ex sovietici dell’Asia centrale – in carcere dal 5 dicembre 2017. Mirsaidov è accusato di corruzione, appropriazione indebita di fondi pubblici, falsificazione di documenti, falsa testimonianza e incitamento all’inimicizia verso gruppi nazionali, regionali, razziali o religiosi.
L’arresto e l’incriminazione hanno fatto rapido seguito a una lettera aperta di Mirsaidov – destinatari il presidente della repubblica, il procuratore generale e il governatore della regione di Soghd – contentente accuse di corruzione nei confronti di funzionari locali della città di Khudzhand, capoluogo della regione. L’accusa di incitamento fa riferimento ad alcuni testi satirici che Mirsaidov aveva scritto e poi messo in scena con la compagnia KVN. Secondo le autorità, avrebbero “offeso la dignità e l’onore del popolo tagico”. In un comunicato stampa la compagnia ha smentito l’accusa ricordando l’enorme partecipazione di pubblico alle trasmissioni televisive in cui si era esibita.